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1) Dizion. 5° Ed. .
LOGORATO, LOGORATO, ed anche LOGORO e LOGRO
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Dizion. 4 ° Ed.
LOGORATO, LOGORATO, ed anche LOGORO e LOGRO.
Definiz: Partic. pass. di Logorare e Lograre. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 301: Il castaldo rispuose: E che faremo poi che noi aremo mangiato questo [bue]? E il servo di Dio rispuose: Dopo questo ucciderai il secondo; e logoro questo, se farà bisogno, ucciderai il terzo.
Esempio: E Leggend. SS. M. 3, 308: La cui carne incontanente la fece dare a i poveri; e logora questa, perseverando in orazione, cadde la seconda e la terza e la quarta: le quali tutte (le vacche) diede a i poveri.
Esempio: Vell. Cron. 15: Ha fatto più male a sè, che altrui, logorato in corteseggiare ciò ch'ha potuto, ec.
Esempio: Grazz. Pros. 37: E, logori questi cinquanta ducati che mi lasciate, ne converrà, misera me! con questi figliolini andare accattando.
Definiz: § I. In forma d'Add. Consumato per soverchio uso, esercizio, attrito, e simili, detto di cose materiali; Sciupato. –
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 439: Aratri Miseramente logorati e marre, A che più state in nostra mano?
Definiz: § II. Figuratam., detto di vocaboli, e simili, vale Che ha guasto o perduto il suo vero significato. –
Esempio: Alf. Sat. 97: Verbo non v'è il più tristo e il più lograto: Tu devi, perch'io devo, e a me si deve; E il potrei tutto coniugar d'un fiato.