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1) Dizion. 5° Ed. .
APPAREGGIARE.
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APPAREGGIARE.
Definiz: Att. Pareggiare, Agguagliare; ma non è molto usato. –
Esempio: Rim. ant. L. Sold. Nicc. 85: Tu [o morte] ci appareggi.
Esempio: Car. Long. 49: In dono la gli diede [la sampogna] con patto che a verun altro, ch'a sonare o non lo appareggiasse o non lo avanzasse, giammai non la desse.
Definiz: § I. E per Paragonare. –
Esempio: S. Agost. C. D. 3, 75: Amendue [Venere e la Virtù] sono state da costoro consecrate dee, e li meriti d'amendue non sono da appareggiare.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 155: Non ti pare avere detto alcun male, ed ha' mi nominato ed appareggiato con un fiasco di vino.
Definiz: § II. In forma di Neutr. Agguagliarsi. –
Esempio: Uzzan. N. Vers. 300: Non vi rincresca.... Di farla [la rubrica delle leggi] in modo tal che appareggi A quelle della donna veneziana, Che son mill'anni state ne' lor seggi.
Definiz: § III. E Neutr. pass. appareggiarsi Agguagliarsi, Pareggiarsi. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. G. 631: Quelli che nel fallo s'appareggiano, nella pena si deono agguagliare.
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Perocchè s'inchina e accomuna e appareggia a quelli che son minori.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 310: Rammentar non mi posso nè conoscere, che io intorno a sì fatta materia dir potessi cosa che alle dette si appareggiasse.