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ATTRAZIONE.
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ATTRAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'azione dell'attrarre.
Dal lat. attractio. –
Esempio: Benciv. Aldobr.: Perocch'elle turano leggermente le vie del fegato, per la grande attrazione che 'l fegato ne fae.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 387: Se 'l calore sarà grande, fia molta attrazione di vapori.
Esempio: Bart. D. Tens. 97: I moderni filosofi si sono fatti a dubitare se attrazione e tensione sien veramente operazione della natura o pur non altro che vocaboli delle scuole.
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 1, 97: E lo stesso si può dire di tante e tante materie elettriche, producitrici di stupendissime attrazioni.
Definiz: § I. E per Forza che attrae. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 172, 1: Strumento [la tromba] che serve per tirare acqua da basso ad alto; alcuna volta per attrazione,.... e altre per impulso.
Esempio: Cocch. Matrim. 13: Al quale aumento d'attrazione nell'avvicinarsi dei corpi tra loro, par che ascriver si debba questa bellissima presente forma dell'universo.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 335: E che altro è la mutua attrazione e repulsione, se non una forza constituita in mezzo ai corpi, anzi in mezzo ad ogni particella della materia?
Definiz: § II. Trovasi anche per Contrazione. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 300: Il suo impiastro [dell'abrotina] rimuove l'attrazione de' nervi.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 138: Il muscolo della coscia di dietro fa maggior varietà nella sua estensione ed attrazione, che nessun altro muscolo che sia nell'uomo.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 134: Il quale [medico] saviamente giudica, non essere le attrazioni o torpori, che dopo il sonno sente alle dita delle mani ora da un canto ora da entrambe, prodromi o segni di maggiori funesti mali.