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NERBORUTO.
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NERBORUTO.
Definiz: Add. Propriamente vale Di nervi grossi e rilevati; ma più comunemente prendesi per Di muscolatura grossa e gagliarda, detto così dell'uomo, come delle sue membra; Forzuto, Vigoroso.
Da nerbo per nervo. –
Esempio: Zibald. Andr. 118: Chi ha il collo grosso e forte e bene nerboruto si crucia volentieri.
Esempio: Vill. G. 184: Grande di persona, e nerboruto, di colore ulivigno, e con gran naso.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 107: Un cavalier, chiamato messer Filippo Argenti, uomo grande e nerboruto e forte, sdegnoso, iracundo e bizzarro più che altro.
Esempio: E Bocc. Laber. 11: Un uomo.... il quale.... era di statura grande.... asciutto e nerboruto, e di non molto piacevole aspetto.
Esempio: Tass. Gerus. S. 19, 17: Nè con più forza da l'adusta arena Sospese Alcide il gran gigante e strinse, Di quella onde facean tenaci nodi Le nerborute braccia in varj modi.
Esempio: E Amint. S. 2, 1: Queste braccia Torose e nerborute, e questo petto Setoso, e queste mie vellute cosce Son di virilità, di robustezza Indizio.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 98: Statura di gigante, muscoloso, nerboruto, forte e ardito.
Esempio: Guar. Past. fid. 2, 6: Per queste nerborute e sovra umane Tue ginocchia, ch'abbraccio..., ti prego Abbi pietà di me.
Esempio: Bellin. Bucch. 168: E tal sulle sue braccia nerborute, Sublime andando, ne giganteggiava.
Esempio: Crudel. Rim. 64: Forse quel tuo pedante Sì grosso e nerboruto, Sì gagliardo e fiancuto.... È ritornato in pace Colla cognata amante?
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Altri, che audaci più rendea gagliardo Fervor del core in nerborute membra, Dell'ira sventolar fean lo stendardo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 87: Donne con certe facce maschie e con certe braccia nerborute, buone da venire in aiuto della lingua, quando questa non bastasse.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 477: I galli vogliono esser nerboruti, con rosseggiante cresta e con corto becco e acuto e grosso.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 22: Se la guerra adunque i suoi nervi ha d'oro (come per proverbio si dice), più poderosa e più robusta e più nerboruta fia la nostra lega, che quella dell'imperadore.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. Ded. 9: S'io le avessi presentato cosa composta di pianta da me, ma non fornita e corredata nè di così profonda dottrina, nè di così nerboruta eloquenza, di cui mi confesso manchevole.