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MERENDARE
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MERENDARE.
Definiz: Neutr. Far merenda, Mangiare tra il desinare e la cena, ossia tra il mezzogiorno e la sera.
Dal lat. merendare. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 229: Io sono stato più volte già là, dove io ho veduto merendarsi le donne, e mangiare lupini e porri.
Esempio: Bus. Lett. 215: Sono spesso con monsignor di Fermo; e per difetto di messer Carlo non abbiamo ancora merendato insieme.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 4: Qui poi spillan la botte, qui merendano.
Esempio: Dat. Cical. 187: Onde non ritrovo come gli dei permettessero che i Latini dessero nome d'uva di lupo, e i Greci d'uva di cane, a quel cibo (l'ambrosia) del quale loro si servono a tutto pasto, etiam quando merendano e quando fanno colazione (qui in ischerzo).
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 116: Sono anche fra le carte dello intaglio,... primieramente un bel paese, ove gente diversa, sotto una querce antica, in atto di sonare e di ballare si ravvisa, mentre altri giuoca alle pallottole, altri merenda, ed altri in altri modi si trastulla.
Esempio: Bed. Poes. 260: Dolce cosa ognor mi pare Con Lirinda e con Lisetta Lo sdraiarmi in sull'erbetta D'un bel prato, e merendare.
Esempio: Baldov. Lament. 51: Più non sciolvo o merendo, e non m'è resto Fuor che ec.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 307: Per darvi qualche nuova di me, merendo talora sdraiato all'erbetta, le feste ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 83: Sicchè il desinare e la cena si mette in forse? E di far colazione, e di merendare? M. Non se ne parla mai.
Definiz: § I. E usato con un compimento retto dalla prep. Di –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 137: Vi ringraziamo tutte delle ciriege: le vostre figliole ne hanno avuto contento, e ne hanno merendato; e le monache le hanno stasera a cena.
Definiz: § II. Si usò in forza di Att., per Mangiare a merenda. –
Esempio: Capor. Rim. 204: Per riveder madonna, che abbracciata Che l'ebbe, ella pigliò quattr'ova fresche, E merendar insieme una frittata.