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GUAZZABUGLIO.
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GUAZZABUGLIO.
Definiz: Sost. masc. Accozzo disordinato di cose diverse e per lo più disparate; Mescolanza disordinata, Miscuglio, Confusione. –
Esempio: Grazz. Pros. 176: Il resto delle masserizie avvilupparono e gettarono sottosopra, aprendo le coltrice ed i piumacci; e tutte le stoviglie ruppero, e così i bicchieri; e versando aceto, olio, sale e farina, fecero il maggior guazzabuglio del mondo.
Esempio: Bard. P. Avinav. 5, 5: Tutto quel che la sera era rimasto In dispensa, in cucina, o nel tinello, Quivi avean posto, o manomesso, o guasto Cacio, prosciutto, pan, pesce e vitella, In pezzi in varie forme e in tal mescuglio, Che del caos pareano il guazzabuglio.
Esempio: Not. Malm. 2, 543: Guazzabuglio. Mescolanza, Mescuglio.... Voce composta di Guazzare, che è Dibattere cosa liquida, e di Bollire; quasi da una ricetta, che dica Guazza e bolli, fattone Guazzabuglio.
Esempio: Red. Lett. 1, 183: La cagione di questa lunghezza di vita si è, che un medico ipocondriaco sa vivere in una continuata e buona regola, e sa astenersi da tutti quanti quei guazzabugli di medicamenti, che i medici sogliono per vera ciurmeria ordinare agli altri, ma per sè medesimi non gl'ingozzano mai.
Esempio: E Red. Cons. 1, 21: I medici per loro natura e per professione sono pur troppo inchinati ad empiere altrui lo stomaco di mille intingoli, e di mille pestiferi guazzabugli.
Esempio: Marchett. Lucrez. 48: D'uopo sarà che 'l secco cibo e 'l molle Composto sia di forestiere cose; Anzi null'altro sia ch'un guazzabuglio D'ossa e di sangue, e di vene, e di nervi.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 509: La rovina dello stomaco e della nostra salute dipende per lo più dalla gola e da tanti guazzabugli,... che i moderni cuochi, per adulare al palato del suo padrone, lavorano.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Bern. Orl. 35, 12: E tramontana e libeccio ad un tratto Hanno del mare un guazzabuglio fatto.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 142: Io t'ho lasciato in drieto un gran capitolo Di mille altri peccati in guazzabuglio.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 139: Fare a una tavolata allegra cera, E di varj discorsi un guazzabuglio, Raccontar qualche nuova o falsa o vera.
Esempio: Varch. Stor. 1, 329: La città di Siena essere un guazzabuglio stata, come si dice, ed una confusione di repubbliche.
Esempio: Grazz. Comm. 6: Essi accozzano il vecchio col nuovo, e l'antico col moderno, e fanno un guazzabuglio e una mescolanza, che non ha nè via nè verso, nè capo, nè coda.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 122: O destino inclemente! Flavio delira. A. Ha sciolto malamente; Privo di moto resto; Che guazzabuglio è questo? F. Così trattar costumo Qual or vedo per scherzo Nostri cervelli in terzo andare in fumo.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 2, 21: Scambia qui l'un per l'altro e si confonde, E pretendendo a' tiri di memoria, Alla fine il principio non risponde; Fa un guazzabuglio di più d'una istoria, ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 342: Di quali magagne di' tu? V. Dell'ignoranza e dell'Errore che avea bevuti alla tazza di Seduzione e dell'Arroganza e della Cupidità, dell'Incontinenza, dell'Avarizia, e di quanti altri imbratti e guazzabugli avrà ingozzati allora.
Esempio: Mont. Poes. App. 75: La Dea loquace ognor due trombe ha pronte: L'una applicata alla sua larga bocca; Le belle imprese degli eroi fa conte: L'altra, giacchè pur dirvela mi tocca, La se l'adatta al culo, e dal suo monte Con lo squillo di questa annunzia il muglio Degli scritti moderni e il guazzabuglio.
Esempio: Giobert. Introd. 2, 117: Il loro raziocinare è un paralogizzare continuo, e i lor sistemi un guazzabuglio.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 284: L'amico, con una stratta, si liberò, lasciando Renzo fare un guazzabuglio d'istanze e di rimproveri, disse di nuovo: buona notte, e se n'andò.
Definiz: § III. E pur figuratam., detto di accolta confusa di persone, di popoli, di armenti, e simili. –
Esempio: Giambull. D. Ciriff. Calv. 2, 554: Mai non si vide il più pazzo mescuglio, Dico di donne di varie stature,... Che parevon d'armenti un guazzabuglio.
Esempio: Dav. Tac. 2, 95: Dicendo: troppi convenevoli, non degni del nome romano, essersi fatti.... non alli Ateniesi,... ma a questo guazzabuglio di nazioni.
Esempio: Fag. Rim. 1, 135: Saltavan tutti quanti in guazzabuglio, Principi, cavalier, villan cornuti.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 211: Se tu lasci a ciascuno la facoltà di ordinarsi a suo talento, avrai qua il principato, là una repubblica democratica, colà un governo di pochi; e in vece di fare un'Italia una e forte, riuscirai a un guazzabuglio di staterelli piccoli, deboli, dissoni, discordi, come quelli del secolo dodicesimo e dei seguenti.
Definiz: § IV. Altresì figuratam., per Disordine morale. –
Esempio: Bandell. Novell. 8, 297: E parlando tutto il dì e conversando con le monache, prendono con quelle [i frati] una familiar domestichezza, cagione che tal ora quella conversazione, che deverebbe tutta essere spirituale, diventa carnale, e fa che si viene ad carnis resurrectionem; perciò che la troppo familiarità partorisce poco rispetto, e come la riverenza manca, si vien poi ad un guazzabuglio.