Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INSACCARE.
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INSACCARE.
Definiz: Att. Mettere, Porre, Chiudere, in sacco o in sacchi; riferito a grano, biade, e simili, e altresì a panni, merci, e simili. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 52: E così di mano in mano, così fresco, che non sia al sole, lo insaccherai (il grano).
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 11: Le merci.... Si ricarichin, votinsi, s'insacchino.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 5, 5: Gran s'insacchi, uve s'incestino, Girin mole, e tin si pestino.
Definiz: § I. E figuratam., per Chiudere, Contenere, in sè, come in sacco; detto di luogo, e riferito a checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Prendendo più della dolente ripa Che il mal dell'universo tutto insacca.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 202: Che il mal dell'universo tutto insacca; cioè la quale ripa insacca, cioè inette dentro a sè, lo mal dell'universo.
Esempio: E But. Comm. Dant. appr.: E però ben dice che insacca il mal di tutto il mondo, cioè contiene in sè; chè insaccare è contenere.
Definiz: § II. Vale anche Mettere, Chiudere, in budelli, riferito a carne, specialmente porcina, battuta, salata ed acconcia con pepe, e altre spezie. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 239: Dico al pizzicarol, che col maiale Insacchi nel salame un pezzo d'asino.
Definiz: § III. Si usò per Imborsare, riferito a polizze contenenti nomi, numeri, e simili; anche assolutam. –
Esempio: Vill. G. 882: Sotto titolo di reggenti delle 21 capitudini dell'arti, erano insaccati Priori.
Esempio: Vill. M. 57: In questo anno essendo ne' colleghi del reggimento di Perugia, insaccati per segreti squittini, grande parte de' Ghibellini, de' quali a quel tempo n'erano i più a l'ufficio, per operazione di Vanni da Susinana, e de gli altri Ubaldini della Carda ch'erano cittadini della città di Castello, fu messa in sospetto de' Perugini la casa de' Guelfucci.
Esempio: Pucc. A. Centil. 48, 24: Volendo ciascun essere insaccato, Firenze fu per andare a romore.
Definiz: § IV. Detto di persona, e riferito a vestito, vale Infilare, Indossare, ma più che altro alla peggio, e in fretta. –
Esempio: Giust. Vers. 210: Prima di tutto incurva la persona, Personifica in te la reverenza, Insaccati una giubba alla carlona, E piglia per modello un'Eccellenza.
Definiz: § V. E per Inghiottire, Mandar giù nel ventre, e propriamente in copia o in fretta, riferito a cibo o a bevanda; ed è modo più che altro dispregiativo, usato anche assolutam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Novelli Epuloni nella ingordissima epaccia insaccano tutto il loro avere.
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 139: E mangia e bee, e 'nsacca per due erri.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 3: Burlar anche si fa chi va alla secchia, E insacca senza gusto acqua scipita.
Esempio: Not. Malm. 2, 537: Insacca. Per similitudine diciamo Sacco al ventre dell'uomo; quindi Insaccare vuol dire Mandare giù nel ventre.
Esempio: Fag. Comm. 5, 249: Quando viene quel beverone, serrare gli occhi, aprir la bocca, e insaccarlo tutto in un fiato, finchè ve n'è.
Definiz: § VI. Pur figuratam., detto di persona, e riferito a scrittura, sentenza, e simili, vale Ammettere, Credere, senza difficoltà, che pur dicesi Mandar giù, Inghiottire. –
Esempio: Magal. Com. Inf. Lett. 92: E di', se chi t'avesse condotto nella Vaticana, e t'avesse aperto gli originali del Petrarca, e dentro vi t'avesse fatto trovare o 'l sonetto: O s'un raggio di voi, cortese e puro; o vero la canzone: Omai cantiam..., l'avresti insaccato per del Petrarca sì o no?
Definiz: § VII. E per Fare entrare, Spinger dentro, senza alcun ordine; riferito a persone. –
Esempio: Giust. Vers. 103: Con un olimpico Cenno di testa, La tozza e burbera Dea della festa, Benedicendoci Dal suo divano, C'insacca al circolo A mano a mano.
Definiz: § VIII. Neutr., e in forma di Neutr. pass. insaccarsi Entrare, Cacciarsi, in alcun luogo, per lo più chiuso; e spesso con una certa prestezza o precipitazione, e talora anche furtivamente; detto di persona, e usato anche assolutam. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 1: Ma chiarito Ritorna al luogo, e spera, tocco l'uscio, Tosto insaccar.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 54: Non trovando altra casa in quel salvatico Che quella grotta, insaccavi da pratico.
Esempio: Not. Malm. 2, 463: Insacca. Entra. Si piglia propriamente per entrare in un luogo, con pericolo di non poterne uscire; e credo venga dall'entrare che fanno gli uccelli ne' sacchetti della ragna; poichè quando ciò succede ad alcuno, si suol dire: Egli è insaccato.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 20: Sganasciava il folletto per le risa Della contesa loro; alfine a Piero Parlò: dàlle tu gusto, in altra guisa D'insaccar dentro non far mai pensiero.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 109: E quando v'hanno udito Dir ch'io porti lo 'nvito, S'ènno messe in cammino, E per l'uscio dell'orto n'è 'nsaccata A quest'ora una buona isfrucinata.
Esempio: Fag. Comm. 1, 249: Giacchè ho trovato l'uscio aperto, son' insaccata qua di carriera.
Esempio: E Fag. Rim. 3, 129: Ed io 'nsacco In truppa là tra il popolo ammutito.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 237: Arrivati al palazzo insaccan drento, Consegnato il somaro allo stallone.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 3, 2: Quello m'è parso quel moscon di Cleante, ma e' può ronzare, in questa casa non c'insacca più lui, no.
Esempio: Panant. Civett. 24: Così quando quel discolo insaccava In certi buchi, in certe casucciacce, La brava serva te lo pedinava.
Esempio: E Panant. Paret. 61: A nuvoli gli augei filati vengono, E nel bel mezzo del boschetto insaccano Poscia posati a lungo si trattengono, ec. (qui per similit.).
Definiz: § IX. Detto di uccelli, vale Entrare, Cadere, Rimaner preso, nella ragna, o altra rete; e dicesi, per estensione, anche di pesci, che rimangono colti nella rete. –
Esempio: Pop. Disc. Ragn. 607: Se alcuni [uccelli] per lor buona sorte escon d'una ragna, mal volentieri tornano a dare nella medesima, ma bene insaccano in altra, ove non siano pericolati.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 98: Pescasi finalmente col fuoco: e sporgesi perciò una faccellina fuor della punta d'una barchetta, il cui lume i pesci, che non chiudono mai pupilla, veggendo, come farfalle v'accorrono: e mentre lo stan mirando, da se stessi incautamente s'insaccano nella rete.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 133: Questo pescetto.... ha tanto ingegno che gli piaccion l'ostriche sopra ogni altra cosa; e come vede il bello, cioè ch'elle stieno aperte, v'insacca dentro con una lestezza mirabile.
Definiz: § X. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 314: Fe' insaccarmi nella ragna Con suo' ghigni e frascherie.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 37: Così a credenza [Nardino] insacca nel frugnuolo.
Esempio: Not. Malm. 2, 569: Insacca nel frugnolo. S'innamora.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 375: Molti vogliono che (un certo convitto) sia un giacchio e un uccellare o paretaio, dove insaccano e s'invischiano doni e reditaggi in calca, come i pesci e gli uccelli nelle reti, nei vergoni e nelle panie.
Definiz: § XI. Detto di terreno, vale Avvallarsi, Deprimersi, Par conca o sacco. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 140: Fuvvi finalmente un moto di compressione dall'alto al basso, per cui i terreni si abbassavano, e, come a dire, s'insaccavano, e più fortemente compressi si assodavano.
Definiz: § XII. Detto di persona, e con un compimento denotante abito o vestito molto ampio, vale Entrare dentro ad esso, Metterselo addosso. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 41: Ed allor ch'io mi metto indosso il lucco; Da Pilato mi par d'esser vestito. E quando in esso insacco e m'imbacucco, M'entra in quel punto la dottrina in testa.