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Dizion. 5° Ed. .
ORIGANO, con l'accento sulla terzultima sillaba.
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ORIGANO, con l'accento sulla terzultima sillaba. Definiz: | Sost. masc. Nome di un Genere di piante aromatiche, e più comunemente di una specie usata un tempo come condimento. |
Dal lat. origanum, e questo dal grec. ὀρείγανον. – Esempio: | Pallad. Agric. 45: Fiori in erbe s'ingegni l'uomo di questi: origano, timo, serpollo, ec. | Esempio: | Niccol. Cost. Med. Z. 180: A coloro che di subito perdono la paraula, che non possono favellare, lo succhio de l'origano mettigli nel naso, e incontanente parlerà. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 346: L'origano è caldo e secco nel terzo grado..., ed enne di due maniere, cioè salvatico e dimestico. | Esempio: | Montig. Dioscor. volg. 136: L'origano fa la foglia come l'isopo; ma non fa come l'isopo una ciocca ritratta come una ruota. | Esempio: | Cell. Circ. 56: Le testuggini non medicono i nostri morsi con la cicuta?... La cicogna non medica ella le infermità con l'origano? | Esempio: | Mattiol. Disc. 741: Ho sempre stimato che l'origano nostrano sia una spezie di salvatico, per nascer egli da per sè nelle campagne, ne i colli, ne i monti e luoghi sterili. | Esempio: | Soder. Op. 2, 244: L'origano è di due sorte, bianco e nero; il nero non fa sementa, il bianco minuta. | Esempio: | Capor. Rim. 288: Al finocchio non lungi intanto veggio, Tra le montane erbette e le campestre, Lieto fiorir l'origano e il puleggio. | Esempio: | Targ. Viagg. 8, 49: Origano, nasce dalle spiagge dalla Badia. |
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