Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
NEFANDO.
Apri Voce completa

pag.82


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
NEFANDO.
Definiz: Add. Che non è da dirsi o da nominarsi, o Che non si può dire o nominare, per la sua gravità ed enormezza; e in più largo senso, Abominevole, Detestabile. È propriamente aggiunto di azione commessa, o di proposito, intendimento, di commetterla.
Dal lat. nefandus. –
Esempio: Bocc. Filoc. 2, 257: Tu (o pietà) hai potenza di muovere i duri cuori da' loro proponimenti nefandi.
Esempio: Machiav. Comm. 81: Non sono per temere cosa alcuna, ma per pigliare qualche partito bestiale, crudo e nefando.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 93: Per varj liti sparsa (una gente) iva in armata Tutte le belle donne depredando, Per farne a un mostro poi cibo nefando.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 11, 52: E spenta ogni pietà, strage nefanda Di quel popol facean per tutti i liti.
Esempio: Bern. Orl. 28, 5: S'accorgeva Che commetteva un peccato nefando Ad ir contra 'l fratel, come faceva.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 277: Confessò molti gravissimi delitti, sì per cose attenenti alla conservazione della tirannide, come per piaceri nefandi e altri suoi interessi particolari.
Esempio: Gell. Circ. 207: Questo non si conviene già a dire a voi altri animali; imperocchè e' si ritruova molto più nefandi errori infra di voi, che infra gli uomini.
Esempio: Car. Eneid. 12, 1317: Assai per mare, Assai per terra hai tu fin qui potuto A vessare i Troiani, a muover guerra Così nefanda.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 2: Acciocchè, onde tutti i popoli e tutte le nazioni poco prima avevano appreso e le ragioni civili e nefandi riti e superstizioni, quindi si distendessero ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 416: Curzio Montano, di versi nefandi componitore.
Esempio: Leopard. Poes. 71: Qual fallo mai, qual sì nefando eccesso Macchiommi anzi il natale, onde ec.?
Esempio: Capp. Scritt. 1, 88: In tante discordie e guerre civili e mutazioni del regno, invano si cercherebbero quelle scelleratezze nefande che insanguinarono l'istoria de' Franchi e de' Greci.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Leopard. Poes. 67: Ecco di sangue Gli avari cólti e di fraterno scempio Furor novello incesta, e le nefande Ali di morte il divo etere impara.
Definiz: § II. È anche aggiunto di persona, popolo, gente, e vale Crudele, Inumano, Feroce. –
Esempio: Car. Eneid. 3, 1028: A voi dunque del tutto M'addico; e, che che sia parrammi assai Fuggir questa nefanda e dira gente (i Ciclopi).
Definiz: § III. Per similit. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 108: Le monstruose Arpie, brutte e nefande.
Definiz: § IV. E semplicemente per Iniquo, Scellerato; anche figuratam. –
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 8: Non vi fu mai ordine che, alla presenza di lui, nè il sacerdote potesse finir le sue cerimonie, nè i demonj volessero entrare nelle statue, a quindi rispondere come solevano: sì che il nefando loro ministro, intesa finalmente la cagione, con adirati schiamazzi cominciò ec.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 22: Così ne van (in Dite) quell'anime nefande, Chi dal piccin tirata e chi dal grande.
Esempio: Fag. Comm. 4, 161: Ah linguacce nefande! Ma lasciamogli dire questi soprassindachi de' fatti d'altri, partigiani della moda, avvocati del secolo corrotto.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 325: Il principe più nefasto, il giornale più nefando di Europa ec.
Definiz: § V. Figuratam. e scherzevolmente, detto altrui per contumelia. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 144: Arsilio.... ha condotto Frasia colla figliuola; ah, quella vecchia nefanda c'è ella voluta insaccare a mio marcio dispetto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Se col primo uomo io sto confabulando Per far le cose come vanno fatte, Gridan: Sapete quell'uomo nefando Perchè gli è sempre su? perchè si sbatte: Per lui son tutti bravi, tutti dotti, Purchè si lecchi, purchè si spagnotti.
Definiz: § VI. Nefando del corpo, in forza di Sost., trovasi per Bardassa, Cinedo. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 224: I traditori e fuggitivi impiccano ad arbori; poltroni, vili e del corpo nefandi, affogano nella mota o paludi (il lat. ha: corpore infames).