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1) Dizion. 5° Ed. .
MAIUSCOLO
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MAIUSCOLO.
Definiz: Add. Term. dei Calligrafi e degli Stampatori. Che è di forma molto maggiore del comune, e per lo più diversa; e dicesi di lettera o di carattere.
Dal lat. majusculus. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 90: Volendomi dar notizia d'altre medaglie, scrivetemi sempre tutte le lettere, appunto come stanno, maiuscole.
Esempio: Cellin. Vit. 427: Io mi veggo entrare in camera un certo uomo, il quale nella sua persona ei mostrava d'essere storto come una S maiuscola.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 177: Usino assai buona diligenza in levar le lettere superflue..., così in far le maiuscole.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 234: La prima lettera, quando per alcuna diritta cagione è maiuscola (così chiamiamo le maggiori), potrà ec.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 41: E nell'arco dell'altar maggiore fu scritto questo epitaffio, notabile ricordanza, a lettere maiuscole.
Esempio: Galil. Op. VI, 247: Quando, v. g., l'occhiale ci fa da una gran lontananza legger quella scrittura della quale senz'esso noi non veggiamo se non i caratteri maiuscoli, per parlar logicamente si deve dire ec.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 20: I quali caratteri si dicono della forma maggiore o maiuscoli, a differenza d'altrettanti, che s'adoprano nel corso della scrittura per più spedizione, detti della forma minore o minuscoli.
Esempio: Red. Ditir. A. 8: Maiuscolo propriamente si dice di lettera, che gli antichi chiamavano grossa, a differenza della minuscola e piccola.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. N. 360: Sotto a quegli scudi sono scolpiti questi dieci versi in carattere maiuscolo, ec.
Definiz: § I. Figuratam., per Grande, Grosso, Massiccio, detto di errore, sbaglio, sproposito, imprudenza, e simili. –
Esempio: Vai Rim. 35: Dei Catulli, Dei Tibulli, Ricercai l'arterie e i muscoli; E scoversi Ne' lor versi Aliquando error maiuscoli.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 1, 1, 37: Coloro che non sanno e pensansi di sapere, son que' che fanno gli errori più maiuscoli.
Esempio: Red. Ditir. A. 9: Si trae questa voce ad altri e diversi significati, come...: un Error maiuscolo, un Error grosso ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 427: Che ci ha che far l'affitto e il livello? La scritta del parentado, volete dire. O questa sarebbe maiuscola di dar le donne a fitto e a pigione!
Esempio: Murat. Gov. Pest. 143: Chiamato poscia ad un castello, dove la peste era più atroce, avendo avuto l'animo di dormire nel medesimo letto con un Duca suo grande amico, infetto della medesima, la contrasse anch'egli, e vi lasciò la vita. Maiuscola fu questa bestialità.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 2, 8: Ma a prendere uno sbaglio sì maiuscolo, e a tenere e spacciar per verità un impossibile parrebbe ec.
Definiz: § II. Pure per Grande, Non comune, detto di cosa, sia materiale, sia morale. –
Esempio: Vai Rim. 27: O detti in ogni genere maiuscoli, Che tali dalla bocca esconmi extempore, ec.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 59: Udite un sentenzion di quei maiuscoli.
Esempio: Fag. Comm. 3, 173: O questa è bella davvero: anderò agli Otto io appunto, ve'; io non ho forse l'occasione, e anche maiuscola.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 18: I disgusti, i crepacuori, che danno a' poveri padri questi suggettini; o questi son maiuscoli a segno, che talora ci affrettan la morte con farci crepar di rabbia e d'affanno.
Definiz: § III. In forza di Sost. masc. Carattere maiuscolo.
Definiz: § IV. In forza di Sost. femm. Lettera maiuscola. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 234: Fu introdotta nei principj d'alcune voci questa usanza della maiuscola, non per necessità, ma per ornamento della scrittura.
Esempio: Galil. Op. VI, 247: Per parlar logicamente si deve dire che l'occhiale ingrandisce le maiuscole, ma quanto alle minuscole fa lor far transito dal non essere all'essere.
Definiz: § V. A lettere maiuscole, o Con lettere maiuscole, coi verbi Dire, Far vedere, e simili, vale, figuratam., Chiaramente, o Manifestamente. –
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 293: Al che aggiungevasi, per tanto più diminuirgli la stima, una gran volubilità in tutte le sue azioni, palese a chiunque lo trattava d'appresso, ma fatta da lui veder al mondo con lettere maiuscole.
Definiz: § VI. Dirla maiuscola, vale Dire qualche grosso sproposito, Proferire qualche giudizio o sentenza spropositata, strana, e simili. –
Esempio: Bertin. A. F. Risp. apol. 106: O qui sì che le dite maiuscole, o gran censore!
Esempio: Fag. Comm. 4, 76: Tutto l'oro del mondo! O voi l'avete detta maiuscola, ve'!