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1) Dizion. 5° Ed. .
INSUPERBIRE.
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INSUPERBIRE.
Definiz: Neutr. e Neutr. pass. insuperbirsi Divenire, Farsi, superbo; Entrare, Montare, in superbia. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 215: Questi, insuperbendo per gravezza d'orgoglio, disse: ec.
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 364: Cadde Lucifero dalle delizie del paradiso per la superbia.... Simigliantemente avviene a molti. Insuperbiendo, caggiono vituperosamente.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 53: Non ti fece Iddio atto a non ricevere le tristizie, acciocchè, non sospirando a Dio, avessi per reditade quella cosa che ereditòe Lucifero, il quale diventòe Satanasso, poich'egli insuperbío.
Esempio: Bocc. Filoc. 2, 269: O iniqua giovane, prendi tu gloria d'aver dispiaciuto a noi, e insuperbisci per la tardata vendetta, e minacci di peggio operare?
Esempio: Tass. Gerus. 14, 46: E di me stesso risi, e delle fole Che già cotanto insuperbir mi fero.
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 270: Così lei, serenissimo padrone, Potrebbe aver saziati i desir miei; Ma perchè forse m'insuperbirei, Mi vuol domar con questa dilazione.
Esempio: Fag. Rim. 1, 15: Mi sentii tutto allor ringarzullire: E nel cuore m'entrò tal compiacenza, Ch'io fui sull'orlo dell'insuperbire.
Esempio: E Fag. Rim. 1, 237: Così ognun nel suo grado è insuperbito: Sia nobil, sia civile o sia plebeo, Di far più del poter s'è incaponito.
Esempio: Bottar. Dion. Ambiz. 70: Noi dobbiamo continovamente in questo imitarlo (Gesù Cristo), e non insolentire e ambire, non ci innalzare e insuperbire.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 226: Gl'istessi affetti Insuperbir mi fanno, onde poc'anzi Arrossirmi dovea!
Esempio: Leopard. Pros. 1, 318: Forse vi siete insuperbiti per la visita dello Czar, e vi pensate di non essere più soggetti alle leggi di prima?
Definiz: § I. E in costrutto con un compimento retto dalla prep. Di, indicante la cosa o la cagione, della quale, o per la quale, alcuno addiviene o va superbo. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 88: Noi facciamo della sanità ferite, cioè della virtù vizio, insuperbendone.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 184: E come tutte le predette cose, e ciascuna di quelle delle quali sogliono insuperbire gli uomeni, sono imperfette, inistabili, vane e con molti difetti, si dimostra chiaramente ec.
Esempio: Imit. Crist. 11: Non ti insuperbire della grandezza o vero bellezza del corpo tuo.
Esempio: Panzier. Tratt. 30: Acciochè le creature perfette.... non si possano delle loro trionfali grazie insuperbire nè gloriare vanamente.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 42: Acciochè il Gama non avesse cagione d'insuperbirsi di troppo lieto successo, molti de' suoi compagni s'ammalarono gravemente ec.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 83: Può (il leone dinanzi al domatore) del giogo soffrir l'ignobil soma, E teme le minacce, e 'l duro impero, Nè i gran velli, i gran denti, e l'unghie ch'hanno Tanta in sè forza, insuperbire il fanno.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 64: Querce vastissima, e più superba, Vedea di fragola pianta tra l'erba, E in mirar l'umile di lei figura Più insuperbivasi di sua natura.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 113: Del Lario attinsi le ridenti Rive, e la terra ove alla luce aprirsi I solerti di Plinio occhi veggenti, Ed or l'odi di Volta insuperbirsi.
Definiz: § IV. Poeticam., per Infierire, Inferocire, contro alcuno. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 28: Andianne ove quell'empio Veggiam ne' fuggitivi insuperbire.
Definiz: § V. E per Fare il superbo, Usare modi superbi, Tenere un contegno superbo. –
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 59: Portasse egli altrove quel fasto e quell'arroganza.... e s'insuperbisse dove, o non fosse conosciuta l'oscurità del suo sangue, o meno stimato lo splendore di quello de gli altri.
Definiz: § VI. Att. Render superbo, Far divenire superbo. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 286: Ma lo imperadore che t'ho detto di sopra (cioè la Superbia) insuperbisce l'uomo, e fallo da Dio rubellare: e dacchè èe rubellato, ogni peccato commette.
Esempio: Imit. Crist. 76: Io non voglio la consolazione, la quale mi tolga la compunzione, e non desidero la contemplazione, la quale m'abbia a insuperbire.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 30: Così i governi civili si ordinano a vicendevole giovamento, i principi son padri e non tiranni de' popoli, le prerogative ci umiliano, non ci insuperbiscono.