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1) Dizion. 5° Ed. .
MALMENATO
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MALMENATO.
Definiz: Partic. pass. di Malmenare.
Definiz: § I. In forma d'Add. Menato a male, Maltrattato, Malconcio, e simili. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 148: E così tornaro li Romani sconfitti e malmenati.
Esempio: Alam. L. Gir. 3, 112: L'altro (quantunque lasso e malmenato) Non perciò del nemico si spaventa, E si tien sulle staffe così bene Che ogni sforzo del Greco indarno viene.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 253: Chi considererà le tante calamità, che dopo i figliuoli di Costantino, e molte più dopo Teodosio avvennero in Italia, e tanti popoli malmenati, tante città saccheggiate e condotte a mal termine,... non gli parrà strano che Fiorenza nostra fusse in una simil disgrazia caduta.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 142: Guardisi che dal lato di fuori della marza se le lasci (alla pianta innestata) la buccia, se è possibile, non punto premuta stretta o brancicata, o malmenata, e facciasi ch'ella combaci appunto.
Definiz: § II. E per Menato, Trasportato, male, cioè inopportunamente. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 213: Or come un liquore travasato perde di suo sapore, una pianta trapiantata in istranio suolo non fa prode; così i sentimenti svelti, per così dire, dal buon terreno, e dall'aria di quella mente che gli produsse malmenati in altra terra, e straziati, intristiscono.