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1) Dizion. 5° Ed. .
ENCAUSTO.
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Dizion. 5 ° Ed.
ENCAUSTO.
Definiz: Sost. masc. Maniera di dipingere con cere colorate e bene scaldate, o anche liquefatte, usata dagli antichi.
Dall'add. lat. encaustus, e questo dal grec. ἐγκαυστός ἔγκαυστος, Arso, Abbruciato. –
Esempio: Memor. Bell. Art. 1, 1, 90: Il secondo [saggio] poi è diretto a sviluppare quale fosse il meccanismo dell'arte nelle cere, e negli encausti, e mostrare quanto questo genere di pittura superi ogni altro nella bellezza del colorito, nella stabilità e durata del lavoro, e nella facilità della esecuzione.
Esempio: E Memor. Bell. Art. 1, 1, 108: Che il silenzio di Plinio sopra altre maniere di dipingere oltre l'encausto, sia argomento bastante per asserire che altre non ve ne fossero, noi non lo concederemo sì facilmente.
Esempio: E Memor. Bell. Art. appr.: Lo stesso capitolo, dove Plinio parla dell'origine degli encausti, lascia molto luogo a dubitare che tutti i generi d'encausto siano stati ritrovati nell'epoca circa di Prassitele.
Esempio: Lanz. Stor. Pitt. 1, 70: Si è trovato che le più vecchie [pitture], solite ad avere gran lucentezza, davano indizj di cera; materia adoperata già negli encausti.
Definiz: § I. Quindi la maniera avverbiale, o aggiuntiva, All'encausto, che vale Scaldando fortemente la cera colorata, o Con colori preparati con cera strutta. –
Esempio: Memor. Bell. Art. 1, 1, 89: Desideroso di vedere ristabilita presso i moderni l'antica arte di dipingere colle cere, e all'encausto, ec.
Esempio: Lanz. Stor. Pitt. 5, 279: Dopo quel tempo non mancarono i pittori nazionali di far nuovi tentativi, e di esercitarsi in quadri all'encausto.
Esempio: E Lanz. Vas. ant. dip. 156: Tutto si faceva all'encausto; e i metodi brevi e spediti non nascono insieme con l'arti.
Definiz: § II. E in forza di Sost. Pittura fatta all'encausto. –
Esempio: Memor. Bell. Art. 1, 1, 126: Applicarsi almeno fin d'ora a ritrovare dei rimedj, con i quali possano farsi ritornare belli gli encausti dopo ingialliti.