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Dizion. 5° Ed. .
AVENA, che più comunemente dicesi VENA
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AVENA, che più comunemente dicesi VENA. Definiz: | Sost. femm. Sorta di biada che serve d'alimento più specialmente ai cavalli. |
Dal lat. avena. – Esempio: | Ar. Orl. fur. 27, 119: E loglio e avena fa nascer tra i grani. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 129: Or son per campi da 'nfelice avena E steril loglio vinti e l'orzo e 'l grano. |
Esempio: | Manett. Mem. frum. 90: L'avena o vena, addimandata da noi semplicemente anco biada, relativamente all'esser l'alimento ordinario che diamo ai cavalli, non è adoprata sola per farne pane, se non in tempo di gran bisogno. |
Definiz: | § Per Strumento pastorale da fiato, detto anche Fistola e Zampogna. – |
Esempio: | Alam. L. Gir. 1, 1: Poi destai per le selve tra i pastori Zampogne inculte e semplicette avene. |
Esempio: | Rucell. G. Ap. 372: Non suon di canne o di sottile avena, Ma celeste armonia di moti eterni. |
Esempio: | Tass. Gerus. 7, 6: Ma son, mentre ella piange, i suoi lamenti Rotti da un chiaro suon ch'a lei ne viene, Che sembra, ed è, di pastorali accenti Misto, e di boschereccie inculte avene. |
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