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AVENA, che più comunemente dicesi VENA
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AVENA, che più comunemente dicesi VENA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di biada che serve d'alimento più specialmente ai cavalli.
Dal lat. avena. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Usi a pasto la bollitura d'avena.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 119: E loglio e avena fa nascer tra i grani.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 129: Or son per campi da 'nfelice avena E steril loglio vinti e l'orzo e 'l grano.
Esempio: Manett. Mem. frum. 90: L'avena o vena, addimandata da noi semplicemente anco biada, relativamente all'esser l'alimento ordinario che diamo ai cavalli, non è adoprata sola per farne pane, se non in tempo di gran bisogno.
Definiz: § Per Strumento pastorale da fiato, detto anche Fistola e Zampogna. –
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 1: Poi destai per le selve tra i pastori Zampogne inculte e semplicette avene.
Esempio: Rucell. G. Ap. 372: Non suon di canne o di sottile avena, Ma celeste armonia di moti eterni.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 6: Ma son, mentre ella piange, i suoi lamenti Rotti da un chiaro suon ch'a lei ne viene, Che sembra, ed è, di pastorali accenti Misto, e di boschereccie inculte avene.