Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INDIARE.
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INDIARE.
Definiz: Neutr. pass.indiarsi Farsi partecipe della beatitudine e gloria di Dio. –
Esempio: Dant. Parad. 4: De' Serafin colui che più s'india, Moisè, Samuello e quel Giovanni,... Non hanno in altro cielo i loro scanni, Che quegli spirti che mo' t'appariro, Nè hanno all'esser lor più o meno anni.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 107: Che, cioè lo quale, più s'india; cioè più participa della beatitudine creata da Dio, e più s'accosta a lui.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 45: S'umanò, perchè noi, per dir così, c'indiassimo.
Definiz: § I. Figuratam., per Bearsi, Provare beatitudine quasi divina. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 4, 10, 119: Gli amanti.... vorrebbero nella cosa amata immedesimarsi, nè s'accorgono che per tal modo appetisce la mente indiarsi.
Definiz: § II. Trovasi per Farsi divino, o come divino, quasi Divenire un iddio. –
Esempio: Zenon. Piet. Font. 8: La Bucolica dico, ove s'india L'autor di lei sì perfettamente, Ch'a tanto so se più lo stil porria.
Definiz: § III. Att. Fare, Considerare, pari, o simile, a Dio, riferito all'uomo, Divinizzarlo. –
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 464: Antipone [il probabilista] l'arbitrio alla legge, l'uomo a Dio, e se non vuol contraddirsi, dee indiare lo stesso uomo.
Esempio: E Giobert. Ges. mod. 4, 14: L'uomo non può risolversi a riconoscere in Dio il principio di ogni bene e il termine d'ogni speranza, se non contrastando a quell'istinto orgoglioso, che lo induce a.... indiare se stesso.
Definiz: § IV. Figuratam. e poeticam., per Riempire di beatitudine quasi divina, Beare. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 296: Sulla romulea riva Nuovo d'arte portento oggi c'india Pennelleggiando; e fa dubbiare a prova Se più potente mova De' colori o de' carmi la balìa.