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1) Dizion. 5° Ed. .
OSSESSO.
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Dizion. 5 ° Ed.
OSSESSO.
Voce derivata dal lat. obsessus,
Definiz: e usata così in funzione di Partic. pass., anche in composizione con l'ausiliare Essere, come in forma d'Add. Posseduto, Infestato, da spiriti maligni, dal demonio. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 47: Spesse fiate dagli uomini indemoniati ed ossessi cacciava le legioni delli demonj.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 501: Perturbato da demone.... spiritato, indemoniato;... dicesi perciò invasato, cioè invaso, assalito, preso dal lat. invasus; e ossesso, cioè assediato da uno o più spiriti.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 18, 43: Come uom, che preso sia da mal caduco, O dal diavolo ossesso, oppur percosso D'apoplessia, restò.
Definiz: § I. In forza di Sost. Persona invasata dal demonio, Energumeno. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 216: Eziandio li demoni gridando uscivano delli ossessi e indemoniati, confessando ch'egli era Cristo figliuolo di Dio.
Esempio: Red. Cons. 1, 192: Una difficoltà di respirare a tal segno, che gli ossessi non possono respirare se non col capo elevato.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 8: In un'altra (lunetta) vedesi il miracolo del liberare un'ossessa, e quello delle formiche.
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 33: E sapete se me gl'inginocchiai, Se gli feci veder ch'io n'avea fretta, E se più ch'un ossesso il scongiurai.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 17: Come un ossesso è tratto allo scongiuro, Vo innanzi all'impresario.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Tomm. Evang. Not. 129 Not.: Morti, quelli ne' quali carità è spenta; ossessi, quelli che alla tirannia violenta del male sottopongono l'anima libera.