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Dizion. 5° Ed. .
MARCHIO
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pag.925
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MARCHIO. Definiz: | Sost. masc. Impronta particolare fatta con apposito strumento su checchessia, Segno, Contrassegno, impresso su checchessia, a fine di riconoscerlo, di autenticarlo, di guarentirne la sincerità, e simili. È forma varia di marco. – | Esempio: | Rucell. Or. Dial. 6, 3, 164: A simiglianza.... di bene accorto e pratico intagliatore, che più grossolani scolpisce gl'intagli, onde i marchj si debbano imprimere in un legnaccio rozzo e forte o in qualunque altra materia male atta a render le impronte di più finezza, che e' non farebbe intagliando i sigilli, i quali nella cera lacca più fine e delicata stampare si dovessero. | Esempio: | Legg. Band. C. 19, 323: Con obbligo a' medesimi tintori di essere tenuti a riportare detti lavori di finito e di tinto alla detta Arte, per farli marchiare con il marchio della croce. | Esempio: | E Legg. Band. C. 28, 251: Non essendo.... permesso ad alcuna persona l'introdurre, o ritenere appresso di sè, cuoiame da suolo, forestiero, che non sia stampato con due diversi marchj sopra ogni pelle; cioè con quelle della buona qualità.... e con quello della tassa. |
Definiz: | § I. In locuz. figur., e figuratam. – | Esempio: | Serdon. Stor. Ind. volg. 2: Sottrasse dalla feccia de gli uomini Abramo..., e notando di un propio marchio lui e la progenie sua..., lo separò da gli altri. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 532: Si distinguevano ai ciuffi arruffati, ai cenci sfarzosi, o anche a un certo non so che nel portamento e nel gesto, a quel marchio che le consuetudini stampano su' visi, tanto più rilevato e chiaro, quanto più sono strane, molti di quella genia de' bravi, che ec. |
Definiz: | § II. In senso speciale, Quell'impronta che fiaccasi con ferro rovente sul corpo dei malfattori, per infamia. – | Esempio: | Lipp. Malm. 6, 54: I marchj, che fiorir debbon le spalle Ai tagliaborse e ladri ancor scolari. | Esempio: | Not. Malm. 1, 135: Ed aggiungesi alla voce Berlina quella finale effe, da quella lettera maiuscola F, che è il segno o marchio col quale si marchiano i detti delinquenti. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 389: Noi siam lesti a stampargli una patente. Patente qui vale marchio. Lat. nota inusta. |
Definiz: | § III. E per Cifra, o Figura, incisa in sigillo. – | Esempio: | Giunt. Eseq. Buonarr. 57: Per dire alcune cose dell'impresa detta, avete da sapere che Michelagnolo in vita, per suo contrassegno, o, come si usa di dire, per marchio, usò sempre tre cerchi intrecciati insieme. |
Definiz: | § IV. E per Quel pezzetto di piombo, in forma per lo più rotonda, e marcato, che si appicca dalle dogane alle pannine, e simili merci, Bollo. – | Esempio: | Legg. Band. C. 17, 303: Devino li detti marchiatori pigliare una cordella rinforzata di dua colori..., ed infilarne una dalla testa ed altra dalla coda di ciascuna pannina, e nel nodo da farsi ad ambi li capi.... devino mettere e ribadire detto marchio. |
Esempio: | Nell. Iac. Astratt. 3, 3: In tanti francesconi? A. In tante patacche di piombo. N. Non corbellate già? A. Io non corbello punto. Sono tanti marchj di pezze di panni che ho trovati in casa. |
Definiz: | § V. Vale anche Strumento col quale si marca checchessia, Bollo. – | Esempio: | Stat. Cav. S. Stef. I, 24: Esso marchio, o ver bollo, si tenga in un sacchetto di quoio, segnato col suggello dello spedalingo e del buono uomo, il quale bollo o marchio guarderà l'infermiere. |
Definiz: | § VI. E in locuz. figur. – |
Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 183: Vorrei imprimere una verità così necessaria, non già qual sigillo freddo in quei cuori soli che sono ben disposti a par della cera, ma qual marchio ancora rovente in quei che fossero contumaci ad arrendersi più del cerro. |
Definiz: | § VII. Usasi anche per Contrappeso della stadera; più comunemente Romano. – | Esempio: | Belleb. Stat. S. Iac. volg. 24: Uno marchio che pesa libre XII e mezzo. Una statera che pesa libre XLVI. Uno paio di bilancie. |
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