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1) Dizion. 5° Ed. .
MONELLO
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MONELLO.
Definiz: Sost. masc. Ragazzo, più propriamente della plebe, malizioso e vivace, e più o meno sguaiato, facile ad atti insolenti di motteggio o di scherno, specialmente in pubblico: e con più tenue significato, Ragazzo più o meno viziato e malavvezzo; ma talvolta si dice solamente per vezzo e per amorevole scherzo.
Probabilmente da Mone, accorciativo di Simone, nome ab antico assai popolare in Firenze. −
Esempio: Fag. Rim. 3, 104: Voi senz'un'orpellata santimonia Fuggite certe ostentazioni strane, Più che un monel non fugge la Quarquonia. (La Quarquonia era un ospizio e casa di correzione pei fanciulli vagabondi).
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 125: Il quale (il nostro popolo) per vezzo chiama monello anche un piccol fanciullo, che nelle scherzose parole e ne' fatti piacevoli dimostri una particolare allettatrice accortezza ed un'amabile vivacità.
Esempio: Mont. Poes. 2, 342: La bile allor lampeggia; i piedi Batte il monello.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 49: Che il mettersi a tirar delle sassate Sia da monelli e gente della strada.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 22: Era un monello come tutti gli altri, Con pochissima voglia di studiare.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 229: E volendo riprendere un monello Che in strada proferia dell'empie cose, Col dirgli: vuoi chetarti, scempiatello? Uno scempiato sarà lei! rispose.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 260: Giusto gridavo qui questi monelli, Perchè non gli facesser tanto chiasso.
Definiz: § I. E detto di adulti, per ischerzo e con una certa ironia. −
Esempio: Leopard. Pros. 1, 222: Ma come sono andati a mancare quei monelli? F. Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l'un l'altro, ec. (È un dialogo di spiriti, che parlano degli uomini dopo esser questi tutti morti e perdutane la razza).
Definiz: § II. Si disse originalmente per Persona di mala fede, dedita a inganni, truffe, e cattive azioni; e in particolare, di Chi si fingeva attratto e storpio per ingannare le persone pietose; Mariuolo. −
Esempio: Lipp. Malm. 3, 67: Maestro de' bianti e de' monelli.
Esempio: E Lipp. Malm. 7, 69: Guardate qui la gatta di Masino, Che riprendeva il vizio ed il peccato, Se il monello ha le man fatte a oncino Per gire a sgrafignar pel vicinato!
Esempio: Panciat. Scritt. var. 35: Bella razza di Dei bamboloni, che quando gli erano adirati, non si potevan placare se non colle padelle! Ora perch'egli erano monelli la parte loro, ognidì facevano il viso dell'arme...: e que' buon sacerdoti colla padella gli facevan qualche leccornia, ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 62: Calcagno.... in lingua furbesca vuol dir Monello, cioè ladro di calca, nella quale entrano per rubar le borse.
Esempio: E Not. Malm. 1, 308: Bianti. Si trova una specie di bricconi e vagabondi, che vanno buscando danari con invenzioni,... e si dicono anche Monelli. Sebbene veramente per Monelli intendiamo quei poveri che si fingono stroppiati, malati, impiagati, o morti dal freddo, per muovere le persone a far loro elemosine; donde poi diciamo Fare il monello quel ragazzo, che avendo toccate leggermente delle busse dal maestro o da altri, mette a soqquadro il vicinato colle strida, per mostrare d'essere stato dalle busse stroppiato; ed in vero non ha mal nessuno: che si dice anche Far marina.
Esempio: E Not. Malm. 2, 596: Monello. Così chiamiamo quei Guidoni, che per Firenze battono marina, come s'è detto sopra.... Siccome Guidone di nome proprio si è fatto appellativo, così forse anche Monello, in principio diminutivo di Mone, accorciato dal nome proprio di Simone, è venuto a significare una tal razza di persone.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 59: Bizzarro figurino! L'ho per monello fino.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 6, 23: Non potendo fuggir, nè far difesa Pico oprò da monello e di quei fini; Disse che per consorte l'avea presa, Usandosi in quel tempo i clandestini.
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Monello. Mariuolo.
Esempio: Fag. Rim. 3, 72: Mi scarmigliai del crin l'aurato vello (Voglio dir la parrucca), e al fiero avviso La zucca mi grattai come un monello.
Definiz: § III. E con più tenue senso, per Persona accorta, destra, maliziosa. −
Esempio: Baldov. Comp. dram. 5: Sebbene i' fo il merlotto, Son dimolto monello. Chi m'arriva a cervello Corre più che di trotto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 11, 53: E Guidone, che pure era un monello, La riguardava con occhio d'amante.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 124: Son dimolto monello. Son molto furbo, astuto. Qui la voce monello ha un significato diverso dal proprio, quale si accenna dal Vocabolario e nelle Note al Malmantile...; poichè ha un senso più modificato, nè punto ingiurioso, usandosi dire: il tale è molto monello, cioè furbettuolo la sua parte, come si sente tuttora in bocca del nostro popolo.
Definiz: § IV. Trovasi in forma d'Add. per Proprio di monello, Da monello. −
Esempio: Monet. Poes. 16: Ma sol de' fatti altrui, costumi e riti, Alla pesca nel mondo oggi attendete, Per procacciarvi un dì la monarchia Con la vostra monella ipocrisia.
Definiz: § V. Gettarsi al monello, vale Darsi a far cosa da monelli, cioè inganno, frode, o simili. −
Esempio: Baldov. Comp. dram. 18: Noi..., visto vinto il partito, Ci gettammo al monello, e si conchiuse Tra la padrona e me, ch'ella facesse Vista d'avere un male ec.