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ATTACCATURA.
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ATTACCATURA.
Definiz: Sost. femm. Quel punto dove due cose si attaccano insieme. –
Esempio: Soder. Coltiv. 52: Alle viti vecchie, volendo propagginarle, bisogna scalzar le radici con diligenza infino alle attaccature dell'ultimo lor fondo.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 163: In essa borsetta o fiaschetto, non ha il verme internamente alcuna attaccatura o connessione, ma vi sta totalmente sciolto.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 210: Fu da Boudet tagliata la coscia a un cane della grandezza d'una grossa volpe; il taglio fu a quattro dita dall'attaccatura al corpo.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 63: Secondo lavoro era il congiunger delicatamente quei pezzi insieme, talchè nè occhio nè mano potesse avvedersi dell'attaccature.
Definiz: § I. Per Giuntura de' membri di un periodo, o delle parti di un discorso. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 95: Nella poesia, per l'esempio de' grandi, miro sempre più volentieri a' sensi, ai numeri ed alle attaccature delle voci, che alla proprietà loro; la qual proprietà da' poeti buoni s'altera in mille modi.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 333: Mancami la cerimoniale introduzione, e le attaccature de' principj de' dialoghi con le materie seguenti.
Definiz: § II. E Term. dell'arte del disegno. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 16, 2: Questi passaggi adunque, che si fanno da muscolo a muscolo, e da membra a membra, son quelli che i nostri artefici chiamano attaccature.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 17, 1: Questi passaggi, o legature, o intervalli, o altro che si vogliano chiamare, quali gli artefici dicono attaccature, sono quelli ne' quali consiste la perfezione del disegno.
Definiz: § III. Per Parte di una cosa, la quale rimane attaccata ad un'altra. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 59: Quando non è bagnato di acqua, sempre [la pasta del vetro] scorteccia il marmo, e incorpora in sè qualche attaccatura di marmo.