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Dizion. 5° Ed. .
IMBURCHIARE.
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IMBURCHIARE. Definiz: | Att. Indettare altrui di ciò che deve dire o scrivere, Suggerirglielo; usato anche assolutam.; ma è voce oggi di raro uso. |
Da burchia, nella maniera Andare alla burchia, donde il senso del § seguente. – Esempio: | Varch. Ercol. 72: Dicesi ancora, quasi nel medesimo significato [di imbecherare], imburchiare e imburiassare. | Esempio: | E Varch. Ercol. 134: Quando alcuno dice alcuna cosa, la quale non si creda essere di sua testa, ma che gli sia stata imburchiata, sogliono dire: ec. | Esempio: | Dat. Lepid. 95: Dovendosi esaminare a notaio un giovane spiritoso, volle darli da sè il latino, e perciò si fece imburchiare dal sig. Vincenzio suo figliuolo. | Esempio: | Giobert. Ges. mod. 2, 198: Qualche mal demonio dovette anche qui essergli all'orecchio, e imburchiargli il panegirico dei cappucci. |
Definiz: | § I. E per Rubare o Copiare le altrui composizioni, i versi, e simili. – |
Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 113: Sappiate, buona gente, io ho imburchiati Questi tre versi: abbiate pazïenza, Poichè ci stan sì bene accomodati. | Esempio: | Bus. Lett. 243: Se in questo mezzo arriveranno i sonetti, tarderò due dì per leggergli ed imburchiarli. | Esempio: | Bellin. Bucch. 72: Una frottola, un taccolo, una cosa, Che in quattro scarabocchi in basse e in busse, Che paion versi e sien manco che prosa, La potesse imburchiare ogni cuiusse Saccente di grammatica pelosa. | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 156: Andare alla burchia, copiare le invenzioni altrui: di qui imburchiare il latino, usano di dire gli scolari il copiare quello d'altrui. |
Definiz: | § II. E per Rubare con l'orecchio, riferito a canzone, sonata, e simili, Impararla come di furto. – |
Esempio: | Car. Long. 66: Dafni.... attendeva solamente al mare, pigliandosi piacer di vedere quella barca quasi volare, argomentandosi d'imburchiare qualcuna di quelle canzonette. | Esempio: | E Car. Long. 67: Egli, sentendola, salta, e correle dietro pe' monti, non tanto per vaghezza d'averla, quanto di trovare chi sia, che nascosamente imburchi le sue sonate. |
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