Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Nome dell'ottava lettera dell'Alfabeto, la quale forse più propriamente è da chiamarsi segno di aspirazione, la cui figura è H. −
Esempio: Panciat. Scritt. var. 65: Si perse l'acca, ed or s'è persa l'erre.
Esempio: Fag. Rim. 1, 275: Così come una tal voi non sarete, Che vuole aver di legger la virtù, E non distingue l'acca dalle zete.
Definiz: § Figuratam. Acca si prende in significato di Niente, o di Minima cosa. −
Esempio: Pucc. A. Centil. 82, 43: Ed a Parma tornò quasi in istracca, Per ordinar sua mossa di presente, Avendo gli avversar per men d'un'acca.
Esempio: Machiav. Comm. 87: Io ne so ragionare, che ho cacate le curatelle per imparare due acche. (Le stampe hanno due hac).
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 222: Voi non mi negherete delle stesse Cose di ch'io favello un zero, o un'acca.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 85: Non ho che dir, gli rispond'ella, un'acca.
Esempio: Not. Malm. 121: L'H vogliono che non sia lettera, ma semplice aspirazione; e però dicendosi: non ho che dire un'acca; è lo stesso che dire: non ho che dir nulla.
Esempio: Salvin. Casaub. 159: O tu che se' da conficcar con spiedo, Io non ti stimo un'acca.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 2, 35: E se fortuna avversa mi distacca Dal regio soglio, e a basso mi rovina, Di questo non mi calse o cale un'acca.