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Dizion. 5° Ed. .
ACCA.
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ACCA. Definiz: | Nome dell'ottava lettera dell'Alfabeto, la quale forse più propriamente è da chiamarsi segno di aspirazione, la cui figura è H. − | Esempio: | Fag. Rim. 1, 275: Così come una tal voi non sarete, Che vuole aver di legger la virtù, E non distingue l'acca dalle zete. |
Definiz: | § Figuratam. Acca si prende in significato di Niente, o di Minima cosa. − |
Esempio: | Pucc. A. Centil. 82, 43: Ed a Parma tornò quasi in istracca, Per ordinar sua mossa di presente, Avendo gli avversar per men d'un'acca. |
Esempio: | Machiav. Comm. 87: Io ne so ragionare, che ho cacate le curatelle per imparare due acche. (Le stampe hanno due hac). |
Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 222: Voi non mi negherete delle stesse Cose di ch'io favello un zero, o un'acca. |
Esempio: | Lipp. Malm. 1, 85: Non ho che dir, gli rispond'ella, un'acca. | Esempio: | Not. Malm. 121: L'H vogliono che non sia lettera, ma semplice aspirazione; e però dicendosi: non ho che dire un'acca; è lo stesso che dire: non ho che dir nulla. | Esempio: | Salvin. Casaub. 159: O tu che se' da conficcar con spiedo, Io non ti stimo un'acca. |
Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 2, 35: E se fortuna avversa mi distacca Dal regio soglio, e a basso mi rovina, Di questo non mi calse o cale un'acca. |
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