Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIANZI.
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DIANZI.
Definiz: Avverb. di tempo prossimamente passato. Poco fa, Poco innanzi. O dalla particella di e dalla preposizione anzi; o dall'avverbio dinanzi, fognata la n. –
Esempio: Dant. Inf. 10: E s'io fui dianzi alla risposta muto, Fat'ei saper che il fei perchè ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 147: E parmi che pur dianzi Fosse 'l principio di cotanto affanno.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 156: Io dissi dianzi il Te lucis e la 'ntemerata, e tante altre buone orazioni, quando al letto ci andammo,... che temere non ci bisogna.
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 65: Di forza e di vigor troppo gli tolse Dianzi, che sotto il destro braccio il colse.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 301: Gherardo vien dianzi,... Tutto ritocco ed entra in casa, e vassene In sala ratto.
Esempio: Mont. Iliad. 13, 127: Fino alle navi Irrompere i Troiani, essi che dianzi Non eran osi nè un momento pure Far fronte ai Greci!
Esempio: Leopard. Pros. 2, 50: Ma come sai tu cotesto, che io sono canonico? E come mi conosci tu? che anche mi hai chiamato dianzi per nome?
Definiz: § E nel medesimo senso si usò Poco dianzi. –
Esempio: Vill. F. 154: Si partirono dalle frontiere, dove poco dianzi s'erano ridotti.
Esempio: Caran. Eustaz. 55: Poco dianzi io era nunzio della festa appartenente al colto di Giove,... ed ora son fatto nunzio delle feste di Venere.