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1) Dizion. 5° Ed. .
DILIGERE.
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Dizion. 5 ° Ed.
DILIGERE.
Definiz: Att. Amare, Portare affezione; ma è voce da usarsi solamente in poesia.
Dal lat. diligere. ‒
Esempio: Scal. Claustr. 443: Acciò che tu sia degna per merito di ricevere la grazia d'essere visitata spesso e amata e diletta da cotanto sposo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 89: Era questa una donna, che fu molto Da lui diletta.
Esempio: Mont. Iliad. 9, 613: M'accolse Lietamente il buon sire, e mi dilesse Come un padre il figliuol ch'unico, in largo Aver, gli nasca nell'età canuta.
Esempio: E Mont. Iliad. 20, 370: Di lui che Giove, innanzi a quanti figli Alvo mortal gli partorìo, dilesse.
Esempio: E Mont. Feron. 1, 477: E l'invocata Diva Le dilesse, e su lor piovve la piena Di tranquilla ricchezza.
Definiz: § Figuratam., riferito a checchessia, vale Avervi inclinazione, Praticarlo, e simili. ‒
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 189: Chi dilige la iniquità, odia l'anima sua.