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Dizion. 5° Ed. .
ASPIRARE.
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ASPIRARE. Definiz: | Neutro. Spirare, Soffiare. |
Dal lat. aspirare. – Esempio: | Bemb. Asol. 40 t.: Quasi che le navi che affondano nel mare, de' venti che loro dal porto aspirarono secondi e favorevoli,.... si debbano con le balene rammaricare. | Esempio: | Menz. Poes. 1, 158: Ma s'io nol dissi, aura cortese e lieta Aspiri ancora alle mie vele sparte (qui figuratam.). | Esempio: | Spolv. Colt. Ris. 4, 1023: Aspiran l'aure Seconde, e vanno a lei spianando il guado Pur col moto leggier de i freschi vanni. |
Definiz: | § I. Figuratam. – |
Esempio: | Sannazz. Arcad. 76: Ma quel fecondo Apollo, il qual v'aspira, Abbia sol la vittoria. |
Esempio: | Castigl. Corteg. 301: Io ho detto quello che 'l sacro furor amoroso improvvisamente m'ha dettato; ora che par più non m'aspiri, non saprei che dire. |
Definiz: | § II. E pur figuratam. per Essere, Mostrarsi propizio, favorevole. – | Esempio: | Grazz. Rim. 88: Il cielo ai pensier vostri aspiri, E vi dia sempre quel che più vi piace. |
Esempio: | Bald. Vers. 8: Tutti venite, o divi, o dee, Cittadini de l'onde; e se vi prende Pietà del marinar,.... Aspirate al mio corso. |
Definiz: | § III. E attivam. per Mandar fuori, Spargere, quasi a modo di spiro o d'aria. – | Esempio: | Rucell. G. Ap. 404: L'orto, ch'aspiri odor di fiori e d'erbe, Le alletti [le api], e quello iddio, ch'ha gli orti in cura, Le guardi e le difenda. |
Definiz: | § IV. Per Immettere, Mandar dentro. – |
Esempio: | Rucell. G. Ap. 155: Nè senza gran cagion travaglian sempre [le api].... In turar con grand'arte ad uno ad uno I fori e le fessure, donde il sole Aspirar possa vapor caldi, o 'l vento Il freddo boreal, che l'onda indura. |
Definiz: | § V. Per Attrarre a sè l'aria. – | Esempio: | Lucan. volg. V. 56: E tale lì fue, che trasse a uno sorso tanta acqua, che non poteo aspirare l'aere, e così annegò. |
Definiz: | § VI. E parlandosi di aria racchiusa, vale Estrarla. – |
Esempio: | Paolett. Op. agr. 2, 123: Si muove a cerniera.... quando s'aspira l'aria dall'interno del tubo, e si slenta quando, seguìta l'aspirazione, dee passare il vino. |
Definiz: | § VII. Aspirare ad una cosa, vale Anelare ad essa, Desiderare vivamente di conseguirla. – | Esempio: | Dant. Purg. 31: Che ti menavano ad amar lo bene, Di là dal qual non è a che s'aspiri. |
Esempio: | Guicc. Stor. 1, 131: Nè basterà agli uomini nel governo popolare godere i frutti onesti della libertà, chè aspireranno tutti ai gradi principali. |
Esempio: | Varch. Stor. 1, 325: Tutti gli altri abitanti, chiamati da loro plebe, non potendo aspirare alle cose del reggimento,.... attendevano alle mercanzie. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 31: Ognuno che scrive dà delle Signorie; ognuno, a chi si scrive, le vuole; e non pur i grandi, ma i mezzani ed i plebei quasi aspirano a questi gran nomi. |
Esempio: | Giannott. Op. 1, 76: Tra loro [tra i grandi] sempre alcuno si trova, che aspira al principato, e vorrebbe comandar solo. | Esempio: | Tass. Lett. 1, 282: Avrebbe voluto ch'io non avessi aspirato a niuna laude d'ingegno, a niuna fama di lettere. |
Definiz: | § VIII. Aspirare, presso i Grammatici, vale Pronunziare con alquanto di forza, o con una certa asprezza di fiato. – |
Esempio: | Tolom. Lett. 121: Le lettere che s'aspirano in voce son due; C una, l'altra G. |
Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 22: Serviva dunque l'h per aspirare le parole in que' tempi, ed avea molta forza. |
Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 471: Gli antichi, facendo sonare per lo sibilo dell'aspirata lettera greca theta per una s, dissero arismetica invece d'arithmetica; e da arithmo, cioè un numero, una quantità, vennero a dire coerentemente arismo. |
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