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1) Dizion. 5° Ed. .
AMBASSI e AMBASSO.
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AMBASSI e AMBASSO.
Definiz: Sost. masc., che vale Ambo gli assi; e dicevasi dei dadi quando ambedue scoprivano l'asso; il che oggi più comunemente diciamo Bambini. −
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 123: Non possano venire, se non in un modo, come due ambassi.
Esempio: Bern. Rim. burl. 2, 307: Vorrei tirar diciotto, e tiro ambasso.
Definiz: § I. Fare ambassi in fondo, dicevasi una volta di Chi mandava a male ogni cosa; Andare in rovina: figura tolta dal giuoco di Sbaraglino, oggi non più in uso. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 532: Ma lascia, lascia pur, chè la bertuccia Ne vorrà cavar l'acqua. F. Che il figliuolo Farà ambassi in fondo?
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Gli spirti miei restâr sul tavoliere Per aver tosto il sezzo ambassi in fondo.
Definiz: § II. Trarre sino o ambasso, modo proverbiale, che trovasi usato a significare Non serbar misura, Venire ai termini estremi, ed è lo stesso che Asso o sei. −
Esempio: Aret. Capit. 16: Con voi tratto averei sino o ambasso, Se alla stizza cinque mesi sono Non s'opponea quel frappator del Tasso.