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ACERBITÀ, ed anche ACERBITADE e ACERBITATE.
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ACERBITÀ, ed anche ACERBITADE e ACERBITATE.
Definiz: Sost. femm. Qualità d'acerbo, Acerbezza.
Dal lat. acerbitas. −
Esempio: Pallad. Agric. volg. 244: L'uve che volem serbare, coglierem salde e non maculate d'acerbitade, nè troppo scorse di maturezza.
Definiz: § I. Figuratam. nel signif. di Giovinezza. −
Esempio: Filic. Poes. tosc. 385: A' colpi del tuo dolce strale Anticipato senso Provo, e già sento agli amorosi affanni Matura in me l'acerbità degli anni.
Definiz: § II. Per Qualità pungente, nociva; Acrimonia. −
Esempio: Salvin. Disc. 1, 58: Occulto veleno, che.... a poco a poco per le vene scorrendo, e l'interna sua acerbità ed amarezza spargendo va (qui figuratam.).
Definiz: § III. E figuratam. per Crudeltà, Severità, Durezza. −
Esempio: Bocc. Filoc. 256: Mi fa della sua vita dubitare l'acerbità del mio padre.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 361: La punizione si fa con acerbità, la purgazione con clemenza.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 424: Gli dimandava con grande acerbità di parole, non ammettendo scusa alcuna dell'impotenza loro.
Esempio: E Guicc. Stor. 4, 48: Per avere fatto molte volte egregia resistenza all'acerbità della fortuna, fu uomo ai tempi nostri memorabile.
Definiz: § IV. Per Rancore, Risentimento, Sdegno. −
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 333: Conoscevano che la gente in pratica... si muove per astio, per acerbità, per livore.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 9, 6: Per disposizione d'animo inchinava piuttosto verso l'erede di Carlo, che verso la Francia, siccome quello che nutriva qualche acerbità contro di lei.
Definiz: § V. E per Fierezza, Atrocità; detto di cosa che rechi danno, dolore, tormento. −
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 182: Nullo male è in questo mondo, lo quale si possa assomigliare a quello, in acerbitade massimamente.
Esempio: Nard. Stor. 1, 226: Nella acerbità e crudeltà del qual caso si disse, alcune gentildonne aver ammazzato i proprj figliuoli, acciò che non venissero in potere de' nemici.
Esempio: Segner. Mann. magg. 3, 2: Potea chiamare la sua crocifissione con mille altri nomi di acerbità, di atrocità, d'ignominia, e pure la chiamò esaltazione.