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1) Dizion. 5° Ed. .
ANTIMONIO.
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ANTIMONIO.
Definiz: Sost. masc. Metallo solido, bianco traente all'azzurro, assai lucente, fragile; e che preparato, serve a molti usi nella medicina.
Dal lat. barb. antimonium, e questo probabilmente dall'arabo athmad o athimad. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 86: Togli antimonio e tuzia, e lavate più volte in acqua piovana, ma conviensi torre dall'antimonio dramme dieci.
Esempio: Serap. Tratt. Med. 152: Antimonio, Galieno dice, che lo più forte è quello che si rompe agevolmente, ed hae nelle rotture sue chiaritade e laminositade luminositade.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 11: To' tu quell'aloè, Abbocca quell'agarico, Piglia quell'antimonio.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 37: Il cardinale Gaetano, interrogato del suo parere sopra un componimento rifritto, ebbe a dire: io l'ho per manna, perch'egli ha ogni sapore: ed io l'ho per antimonio, averei detto, perchè in ogni occasione egli ammazza.
Esempio: Red. Lett. 1, 53: Egli è cosa certa ed esperimentata, che l'antimonio è un medicamento da noverarsi nel catalogo de' medicamenti più gagliardi e più irritativi.