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1) Dizion. 5° Ed. .
GAVOCCIOLO.
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GAVOCCIOLO.
Definiz: Sost. masc. Enfiato, Tumore, cagionato per lo più dalla peste; Bubbone.
Probabilmente da cavo, preso sostantivamente per Cavità. –
Esempio: Vill. G. 892: Apparendo nell'anguinaia, o sotto le ditella, certi enfiati chiamati gavoccioli, e tali ghianducce, e tali chiamavano boze.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 65: Nascevano nel cominciamento d'essa [pestilenza] a' maschi ed alle femine parimente o nell'anguinaia o sotto le ditella certe enfiature, delle quali alcune crescevano come una comunal mela, altre come uno uovo, ed alcune più ed alcun'altre meno, le quali i volgari nominavan gavoccioli. E dalle due parti del corpo predette infra brieve spazio cominciò il già detto gavocciolo mortifero indifferentemente in ogni parte di quello a nascere ed a venire.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 271: Quel maestro di firusica.... andò pur l'altro dì a Peretola a tagliare uno gavocciolo tra la coscia e 'l corpo.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 1: Annunziate lor cancheri, Predite lor gavoccioli, Gavine, e in gola noccioli, Natte, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 6, 14: Era sfuggito tante volte al ferro ed al piombo dei guerrieri, ed ora fu tolto dal mondo dall'inglorioso morbo di pestilenziali gavoccioli.
Definiz: § I. Avere il gavocciolo, vale Essere infermo di peste bubbonica, Essere appestato. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 35: Io ne feci sotterrare istanotte quelli che voi vedete; andate giuso alle letta, e troverrete assai che hanno il gavocciolo, e quale sta male e quale si muore.
Definiz: § II. Ti venga il gavocciolo, Il gavocciolo che ti venga, e simili; maniere imprecative per augurar male altrui. –
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Gavocciolo alle pianelle! io ho dato un cimbottolo in terra, che sono stata a manco d'un pelo per dinoccolare il collo.
Esempio: Giannot. Op. 2, 221: Che ti venga cinque gavoccioli, che mi ti levino dinanzi!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 30: Betta, aspettami. D. Il gavocciolo che ti venga!
Esempio: E Acq. Vin. 2, 2: E siàn noi altri tutti Nati per essere asini, e portare A loro il vino, e ber l'acqua. D. Il malanno E 'l gavocciol che venga loro!
Esempio: Galil. Op. lett. 210: Oh che ti venga il gavocciolo: io mi aveva assettata la fantasia per sentir prove e maraviglie grandi da quest'eroe, ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 41: È bisognato, Che lampanti dó (due) scudi al sere snoccioli, Che lo carpi (chiappi) un corbello di gavoccioli.