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1) Dizion. 5° Ed. .
ESPULSO.
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Dizion. 5 ° Ed.
ESPULSO.
Definiz: Partic. pass. di Espellere.
Lat. expulsus. ‒
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 146: Materia purulenta o marciosa, espulsa con tosse.
Esempio: E Pap. Cons. med. 2, 262: In così fatte affezioni vertiginose non di rado accade, che le materie espulse e per vomito o per secesso non sieno già la cagione produttiva delle vertigini.
Definiz: § I. In forma d'Add. Cacciato fuori dal corpo. ‒
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 263: Quelle tante e sì varie materie vomitate ed espulse sono ancor elleno cagione non già, ma effetto dell'irregolare agitazione degli spiriti.
Definiz: § II. E per Cacciato da un luogo, dal regno, da una congregazione o istituzione. ‒
Esempio: Alf. Trag. 4, 257: Or di', non sei tu quegli, Che all'espulso Davidde asilo davi?
Esempio: E Alf. Trag. 5, 33: Non che gl'iniqui Espulsi re (da lor viltà già vinti), Qual popol, quale imprenderia far fronte A noi romani e cittadini a prova?
Esempio: E Alf. Trag. 5, 73: Creder poteste mai, che in cor d'espulso Vile tiranno, altro allignar potesse, Che fera sete di vendetta e sangue.