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Dizion. 5° Ed. .
IRTO.
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pag.1261
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IRTO. Definiz: | Add. Drizzato in su, Non steso, detto particolarmente di chiome, capelli, crini, e simili. |
Dal lat. hirtus. – Esempio: | Petr. Rim. 2, 11: Dal laccio d'or non fia mai chi mi scioglia, Negletto ad arte e 'nnanellato ed irto. | Esempio: | Bern. Rim. burl. V. 137: Chiome d'argento fine, irte ed attorte Senz'arte intorno a un bel viso d'oro. | Esempio: | Bemb. Rim. 89: Vero è ch'un crin di lei negletto ed irto Ch'io miri, o l'ombra pur del suo bel corpo, Trifon mio caro, a me mi ricongiunge. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 3: Hanno ancor dorati i crini, Che fur, mille anni son, canuti ed irti. | Esempio: | E Alam. L. Op. tosc. 2, 196: Al mio crin rozzo ed irto La sua ghirlanda antica Per voi non mi si toglia. | Esempio: | Bald. Vers. 87: Egli ha le chiome Inanellate ed irte. | Esempio: | Fiacch. Fav. 1, 19: Nè potendo più star per l'allegrezza, L'irto crine scuoteva e la cavezza. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 445: Si chinavano sommessamente al signore; ma certi visi abbronzati! certi baffi irti! certi occhiacci, che a don Abbondio pareva che volessero dire: fagli la festa a quel prete! |
Definiz: | § I. E per Irsuto, Ispido. – | Esempio: | Car. Eneid. 5, 55: In un tempo Fu con essi a la riva; e rincontrolli Allegramente, sì com'era incolto, Di dardi armato e d'irta pelle cinto Di libic'orso, umano insieme e rozzo. | Esempio: | E Car. Eneid. 10, 1377: Il cui cimiero Era pur di cavallo un'irta coda. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 355: L'uso ad insegnar del curvo aratro, Farà col senno e l'arte e la pietade All'uom corretto abbandonar la querce, Ed abborrir dell'irte fiere il cibo. |
Definiz: | § II. Per similit., e poeticam. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 6, 30: In corpo orrido ed irto (in un tronco d'albero) Con voce e razionale anima vivi. |
Definiz: | § III. Figuratam., e poeticam., detto di pensieri, cure, e simili, vale Pungente, Molesto. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 8, 79: Già in ogni parte gli animanti lassi Davan riposo ai travagliati spirti...: Tu le palpebre, Orlando, a pena abbassi, Punto da' tuoi pensieri acuti ed irti. |
Definiz: | § IV. Pure figuratam., detto di stile, vale Rozzo, Ruvido, Incolto. – | Esempio: | Pallav. Tratt. Stil. 250: È stato impossibile a gli Scolastici.... acquistar veruna riputazione a quell'irto e licenzioso loro dettato. |
Definiz: | § V. E detto di persona, vale D'indole aspra, Non trattabile. – | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 3, 4: Il caso Che mi tolse di là fu l'aver moglie Al par d'ogni spinoso irta e ritrosa, ec. | Esempio: | Parin. Poes. 93: Oggi la diva Urania il crin compose: e gl'irti alunni, Smarriti, vergognosi, balbettanti, Trasse dalle lor cave, ec. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 252: Vassene solo l'eloquente ed irto Orator del Contratto. |
Definiz: | § VI. Irto di checchessia, vale Che è cinto, munito, di cose sporgenti, acute. – |
Esempio: | Car. Eneid. 4, 378: D'Atlante, la cui testa irta di pini, Di nubi involta, a pioggie, a' venti, a' nembi, È sempre esposta. | Esempio: | E Car. Eneid. 7, 1114: Questi per arme aveàn mazze e lanciotti Irti di molte punte. | Esempio: | E Car. Eneid. 12, 1385: Due le pesti sono Che son Dire chiamate, al mondo uscite Con Megera ad un parto, a lei sorelle,... Che d'aspi han parimente irte le chiome. | Esempio: | Mont. Iliad. 4, 676: Intorno al morto Piro, Colle lungh'aste in pugno, irti di ciuffi Affollarsi i suoi Traci. | Esempio: | E Mont. Iliad. 6, 12: Il colse in fronte Nel cono dell'elmetto irto d'equine Chiome. | Esempio: | E 13, 433: Irto era tutto il campo (orrida vista!) Di lunghe aste impugnate. |
Definiz: | § VII. Irto, si usò per Eretto, Alto, Elevato. – | Esempio: | Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 334: Sempre a poco a poco Mi vo inalzando in cima de' monti irti La state, e nulla il verno prezzo il fuoco. | Esempio: | Pulc. Luc. Driad. 44: Quest'aria
che tu vedi è pien di spirti, Di que' che da Dio fur cacciati e sparti Per un peccato solo; e per chiarirti, È grand'ordin fra loro, e regi, e parti: Nobil creati furno ne' cieli irti, Di sapïenza colmi, e 'ngegni e arti, ec. | Esempio: | E Pulc. Luc. Driad. 62: E discendendo giù per l'irto monte m'apparecchiavo a dirgli e' pensier miei. |
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