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1) Dizion. 5° Ed. .
MARMORARIO e MARMORAIO
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Dizion. 5 ° Ed.
MARMORARIO e MARMORAIO.
Definiz: Sost. masc. Colui che fa lavori di marmo, e più particolarmente Statuario, Scultore; ma è voce che oggi non userebbesi altro che nel linguaggio archeologico.
Dal lat. marmorarius. –
Esempio: Castiglionch. L. Epist. 6: Provasi questo in Socrate, Euripide e Demostene...; il primo de' quali ebbe il padre marmoraio.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 66: Altro lume fa la carne, ed altro fa il marmo; e questo naturalmente imita il pittore col chiaro e scuro, più e meno, secondo il bisogno; il che non può far il marmorario.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 165: I marmi sono ordinariamente il subbietto de gli scultori: onde i Latini gli chiamavano propriamente marmorarj; e quelli che facevano le figure di bronzo, statuarj.
Esempio: E Varch. Lez. Accad. 216: Plinio.... dice che l'arte della scultura.... fu molto innanzi della pittura e della statuaria, ciò è del gittare le statue di bronzo, perciocchè amendue queste cominciarono al tempo di Pidia, benchè anco Fidia fu marmoraio.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 55: Da esso (dal genio), in questo secol che descriviamo, derivò la gran turba de' marmorarj, de' bronzisti, degli argentieri, per cui il principato della scultura, retaggio antico de' Pisani, passò a Firenze.