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GRATA.
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GRATA.
Definiz: Sost. femm. Specie di fitta inferriata, posta a difesa di una finestra, o simile apertura interna; e più particolarmente dicesi di Quella posta alle aperture dei parlatorj delle monache, e dei coretti; e prendesi altresì per L'apertura stessa munita di grata.
Dal lat. crates, Graticcio. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 27: Essendo un dì ad un suo parente alla grata venuta, d'un bel giovane, che con lui era, s'innamorò.
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 271: Le finestre (della torre).... ferrate con due grate distanti fra sè piedi 2.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 24: Grate sono quelle finestre ferrate di ferri spessi, che sono ne' parlatorj delle monache, per donde si parli loro.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 158: Se non già fussi questo, che ora mi sento chiamare alla grata.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 26: Io odo là gran trar di chiavistelli, E sento un broglio strano entro la grata Maggior delle prigioni.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 4, 51: Il Castelvetro.... Ingegnero famoso, certe grate Ha trovato che paran le sassate.
Esempio: Ross. A. Cical. III, 2, 285: Fece giusto una cosa similissima alle grate delle monache.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 53: Venuta un giorno alle grate del parlatorio una giovinetta adulta, di nobil sangue, ec.
Esempio: Fag. Rim. 1, 64: E alle grate ambedue ci rivedremo: Io delle Stinche, ella del parlatorio.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 86: Ma facean mal le monache in convento, Se un pochino ciarlavano alle grate.... Coi parenti, ec.?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 170: Vide una finestra d'una forma singolare, con due grosse e fitte grate di ferro, distanti l'una dall'altra un palmo; e dietro quelle una monaca ritta.
Definiz: § I. E per Ingraticolato di metallo, posto ad alcuna apertura per riparo o per solo ornamento. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 380: Vi si metterà una grata di rame, per la quale l'acqua possa entrare nel condotto più chiara e più pura, lasciando fuori e rami e frondi ed altre cose brutte, che vi cascassero.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 246: Intorno al detto altare sono grate di ferro grandissime, con ricchi ornamenti di marmo e di musaico.
Esempio: Borgh. R. Rip. 288: Una grata a mandorle di cordoni naturalissimi, con ornamento di festoni.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 33: Le fores clatratae sono i due sportelli della porta formati a grata o a cancello, che dee far qui l'appaltatore insiem con gli stipiti (postes) d'ischio.
Definiz: § II. E per Quella lamina forata che si mette ai confessionarj, Graticola. –
Esempio: Mann. Ist. Decam. 478: Aperta la grata, dove i confessori si stanno ascosti, diede in escandescenze.
Definiz: § III. Grata, si disse Quella relatura, per mezzo della quale i pittori trasportano i disegni dal grande al piccolo, o viceversa. –
Esempio: Armen. Precett. Pitt. 101: Ed indi sopra di esso vi si misura e se li batte la grata sottilmente col numero de' quadri, che prima egli avea fatto sopra il disegno picciolo.
Definiz: § IV. Grata, si disse pure un Istrumento composto di verghe di ferro, sul quale, con barbaro supplizio, si arrostivano vive le persone. –
Esempio: Bocc. Filoc. 5: Mi trovai in un grazioso e bel tempio in Partenope, nominato da colui, che per deificarsi sostenne, che fosse fatto di lui sacrificio sopra la grata.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 28: Vedete in sulla grata pazïente Lorenzo, per fruir quel gaudio etterno.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 91: Fece collocare delle manette di ferro, delle spade, de' graffj, delle ruote, de' flagelli, delle grate infocate.