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Dizion. 5° Ed. .
GRATA.
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GRATA. Definiz: | Sost. femm. Specie di fitta inferriata, posta a difesa di una finestra, o simile apertura interna; e più particolarmente dicesi di Quella posta alle aperture dei parlatorj delle monache, e dei coretti; e prendesi altresì per L'apertura stessa munita di grata. |
Dal lat. crates, Graticcio. – Esempio: | Bocc. Decam. 8, 27: Essendo un dì ad un suo parente alla grata venuta, d'un bel giovane, che con lui era, s'innamorò. | Esempio: | Cecch. Dichiar. Proverb. 24: Grate sono quelle finestre ferrate di ferri spessi, che sono ne' parlatorj delle monache, per donde si parli loro. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 158: Se non già fussi questo, che ora mi sento chiamare alla grata. | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 4, 26: Io odo là gran trar di chiavistelli, E sento un broglio strano entro la grata Maggior delle prigioni. | Esempio: | Nom. Catorc. Angh. 4, 51: Il Castelvetro.... Ingegnero famoso, certe grate Ha trovato che paran le sassate. | Esempio: | Ross. A. Cical. III, 2, 285: Fece giusto una cosa similissima alle grate delle monache. | Esempio: | Adim. L. Pros. sacr. 53: Venuta un giorno alle grate del parlatorio una giovinetta adulta, di nobil sangue, ec. | Esempio: | Fag. Rim. 1, 64: E alle grate ambedue ci rivedremo: Io delle Stinche, ella del parlatorio. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 86: Ma facean mal le monache in convento, Se un pochino ciarlavano alle grate.... Coi parenti, ec.? | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 170: Vide una finestra d'una forma singolare, con due grosse e fitte grate di ferro, distanti l'una dall'altra un palmo; e dietro quelle una monaca ritta. |
Definiz: | § I. E per Ingraticolato di metallo, posto ad alcuna apertura per riparo o per solo ornamento. – | Esempio: | Bart. C. Archit. Albert. 380: Vi si metterà una grata di rame, per la quale l'acqua possa entrare nel condotto più chiara e più pura, lasciando fuori e rami e frondi ed altre cose brutte, che vi cascassero. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 1, 246: Intorno al detto altare sono grate di ferro grandissime, con ricchi ornamenti di marmo e di musaico. | Esempio: | Borgh. R. Rip. 288: Una grata a mandorle di cordoni naturalissimi, con ornamento di festoni. | Esempio: | Zannon. Marm. Pozz. 33: Le fores clatratae sono i due sportelli della porta formati a grata o a cancello, che dee far qui l'appaltatore insiem con gli stipiti (postes) d'ischio. |
Definiz: | § II. E per Quella lamina forata che si mette ai confessionarj, Graticola. – | Esempio: | Mann. Ist. Decam. 478: Aperta la grata, dove i confessori si stanno ascosti, diede in escandescenze. |
Definiz: | § III. Grata, si disse Quella relatura, per mezzo della quale i pittori trasportano i disegni dal grande al piccolo, o viceversa. – | Esempio: | Armen. Precett. Pitt. 101: Ed indi sopra di esso vi si misura e se li batte la grata sottilmente col numero de' quadri, che prima egli avea fatto sopra il disegno picciolo. |
Definiz: | § IV. Grata, si disse pure un Istrumento composto di verghe di ferro, sul quale, con barbaro supplizio, si arrostivano vive le persone. – | Esempio: | Bocc. Filoc. 5: Mi trovai in un grazioso e bel tempio in Partenope, nominato da colui, che per deificarsi sostenne, che fosse fatto di lui sacrificio sopra la grata. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 26, 28: Vedete in sulla grata pazïente Lorenzo, per fruir quel gaudio etterno. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 91: Fece collocare delle manette di ferro, delle spade, de' graffj, delle ruote, de' flagelli, delle grate infocate. |
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