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1) Dizion. 5° Ed. .
MAGGIORIA
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MAGGIORIA.
Definiz: Sost. femm. Qualità o Condizione di chi è maggiore o da più degli altri in uno stato o città, Grado e autorità di maggiorente, Superiorità, Preminenza, ed anche Suprema potestà, Signoria. –
Esempio: Stor. Pistol. 218: A questo corsono e consentirono la maggior parte de' Pratesi per volere uscire dalle mani del Re, credendosi di ciò avvantaggiare, ma venne loro preso lo peggiore, salvo che quelli che presono la maggioria.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 56: Visse forse Due anni in Puglia con gran maggioria.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 831: Nella città sempre erano di quelli cittadini che intendevano a maggioria.
Esempio: E But. Comm. Dant. 1, 839: Ricevette nel tabernacolo suo Simone principe de' sacerdoti, suo suocero, con due suoi figliuoli; ed apparecchiato il convito, a tavola lo fece uccidere co' suoi figliuoli, per avere tutta la maggioria e l'oro e l'argento ch' avea Simone.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 22: Abbiansi gli altri le pompe, il governo, le maggiorie, e gonfino quanto la fortuna il permette loro.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 312: Quelli che usarono il detto stato, condotte a fine molte ed egregie opere, e ottenuta fama e lode da tutti gli uomini, furono dai Greci volontariamente esaltati alla maggioria.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 934: O alta Veritate, Tua è la signoria, Tu se' termine e via A chi t'ha ben trovato. Dolce tranquillitate Di tanta maggioria, Cosa nulla che sia Può varïar tuo stato.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 7: Quel mondo di controversie e di liti a sproposito, che i Gesuiti suscitarono in ogni luogo e tempo intorno alla maggioria romana.
Definiz: § II. Usar maggiorie, trovasi per Diportarsi, Farla, da maggiorente, Tener modi da cittadino di grande autorità e potenza, e simili. –
Esempio: Morell. Cron. 255: Guarda d'imparentarti con buoni cittadini, i quai non sieno bisognosi, e sieno mercatanti, e non usino maggiorie, sieno antichi nella città tua, sieno onorati dal Comune, e sieno Guelfi.