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Dizion. 5° Ed. .
CAVIALE
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CAVIALE. Definiz: | Sost. masc. Sorta di cibo fatto delle uova dello storione, od anche di certi altri grossi pesci, pigiate e salate; che per lo più ci viene, in botti o simili vasi, dalla Russia, dall'Olanda e dalla Turchia. |
Franc. e portogh. caviar caviar, spagn. cabial, dialetto veneto caviaro, gr. mod. καυιάρυ; forme tutte derivate dal gr. barb. χαβιάρι, il quale potrebbe essere un'alterazione o corruzione di γάρον, lat. garum, Sorta di salsa, o simile, fatta delle interiora de' pesci; tanto più che sembra fosse adoperato a significare la medesima cosa. – Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 42: Come suol dispiacere il caviale, Che par sì schifa cosa per un pezzo. |
Esempio: | Sassett. Lett. 54: I serviti furono tre; il primo fu d'insalate nobili, pesci in su la graticola, caviale, uova in diverse maniere ec. |
Esempio: | Dat. Cical. 190: Il caviale, benchè nel Priorista de' salumi Giulio Alessandro lo metta per antichissimo, non è stato a' nostri tempi per la novità in tanta stima? |
Esempio: | Vallisn. Op. 3, 385: Il caviale è fatto con le uova de' pesci. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 70: Così s'è fatta una cenina a modo,.... Due fagioletti, caviale, mosciame ec. |
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