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COMPUTO.
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COMPUTO.
Definiz: Sost. masc. Resultato ed anche Operazione del computare; Conto, Calcolo.
Lat. computus. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 91: La ragion tratta dal computo di Erodoto, che non può esser non vera, così porta.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 229: Le cose si riscontreranno non meno aggiustatamente che i computi aritmetici.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 138: Nè si vagliono [i ricchi] della geometria e dell'aritmetica, se non quanto serve loro per fabricar palazzi e far computi.
Esempio: Segner. Pred. 252: Chi può però far il computo di coloro ch'esse [fauci dell'inferno] giornalmente inghiottiscono?
Esempio: Red. Lett. 3, 258: Non hanno di debito alle Farine altro che lire 39, 18, 4, salvo però sempre la verità di ogni miglior computo.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 2: L'ultima sopra l'apparenza di quell'ombra orientale avvertita comunemente da tutti noi,... vien ora ridotta dal signor Borelli a computo più preciso.
Definiz: § I. Computo ecclesiastico, dicesi Il calcolo usato dalla Chiesa, secondo il quale trovasi d'anno in anno il ciclo solare, l'indizione romana, l'epatta, l'aureo numero e la lettera domenicale, e assegnasi il tempo alle feste mobili.
Definiz: § II. Andare a computo, trovasi detto figuratam. per Esser computato, considerato. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 12, 4, 285: I parenti, come fu poco fa discorso, a prima vista pare che debbano andare a computo di veri amici.
Definiz: § III. Mettere in computo, o a computo, vale Computare, e figuratam. Tener conto, Valutare. –
Esempio: Riccat. Dial. Forz. 208: Non si devono metter a computo quelle parti che contrastano, e vicendevolmente impedisconsi.
Esempio: E Riccat. Dial. Forz. 220: Di questa [potenza] voi non avete fatto parola, e non avendola messa a computo, può essere che tutto il progresso della dimostrazion sia vizioso.