Lessicografia della Crusca in rete

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EBULO.
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EBULO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Ebbio; ma è voce la quale oggi non si adoprerebbe che in poesia.
Dal lat. ebulus. ‒
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 46: Impiastro del suco della radice d'ebulo ed ermodattilo pesta con sugna di porco, aiuta incontinente alla gotta fredda.
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Cogli le coccole dell'ebulo nere e mature, e spremile, e cavane il vino.
Esempio: Sannazz. Arcad. 87: Che tal più pute ch'ebuli ed abrotano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 135: E svelse dopo il primo altri parecchi, Come fosser finocchi, ebuli o aneti.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 55: Fu Pan il primo che d'Arcadia venne Di minio il viso e d'ebuli sanguigno.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1330: Quello (sambuco) dell'altra spezie chiamato chameacte e da i Latini ebulo, è molto più piccolo, e più presto da esser messo tra le spezie dell'erbe.