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DRAGO ed anche, ma oggi soltanto in poesia, DRACO.
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DRAGO ed anche, ma oggi soltanto in poesia, DRACO.
Definiz: Sost. masc. Animale favoloso, che si rappresenta specialmente sotto la forma di un serpente con zampe ed ali; ed inoltre, pur secondo le antiche favole, di assai età e di vista acutissima. Ma prendesi anche semplicemente per Serpente gigantesco, straordinario.
Dal lat. draco; e questo dal grec. δράκων. ‒
Esempio: Dant. Inf. 25: Sopra le spalle, dietro dalla coppa, Con l'ale aperte gli giaceva un draco.
Esempio: E Dant. Purg. 32: Poi parve a me che la terra s'aprisse Tr'ambo le ruote, e vidi uscirne un drago.
Esempio: Petr. Rim. 2, 219: Urtar come leoni, e come draghi Con le code avvinghiarsi.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 250: E che altra cosa è, che poetica fizione, nella Scrittura dire, Cristo essere ora leone, e ora agnello, e ora vermine, e quando drago, e quando pietra ec.
Esempio: Frez. Quadrir. 2, 15: Ahi gente fatta alla divina immago,... perchè 'n te tramuti La bella effigie in lupo ovver in drago?
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 323: Poi son celidri serpenti famosi.... Saure e prester, tutti velenosi, E non pur nota una spezie di draco, E animali incogniti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 3: Ma poi che 'l carro (di Cerere) e i draghi non avea, La gìa cercando al meglio che potea.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 11: Quando a ruina Le mura andar de l'agenoreo draco.
Esempio: Car. Eneid. 2, 378: I fieri draghi alfin dai corpi esangui Disviluppati, in vèr la rocca.... ascesero.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 42: E' Guelfi soli di Fiorenza usaron per generale insegna la rossa [aquila] sopra un drago verde.
Esempio: Grazz. Rim. V. 65: Se lo Stradin, che è morto, Fusse vivo, andrebbe come un drago Gridando, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 69: Attila il fello, Che con occhi di drago par che guati.
Esempio: Salvin. Odiss. 78: Ma in pria lion barbuto Si feo, e poscia drago, e poi pantera.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 400: Drago, o Dragone, Draco. È una spezie di terribile serpente, la quale si divide in serpenti alati e non alati, e quelli co' piedi o senza piedi.... Il padre Giannettasio.... descrive la sua nascita,... dicendo generarsi molti dragoni nell'Atlante e ne' Monti della Luna dal coito dell'aquila col lupo.... Escito apparisce colle ali come ha l'aquila, la coda di serpente, i piedi come il lupo, e la pelle di varj colori macchiata. Descrive diffusamente la battaglia che hanno coll'elefante: e tutto pare che ammetta per vero, quando, particolarmente circa la generazione, non ci è favola più favolosa di questa.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 420: Sospetto che da questa (dalla Lucertola volante) abbiano inventato gli antichi il Drago volante.
Definiz: § I. Per similit., detto di persona di pessima indole. ‒
Esempio: Bocc. Laber. 59: La prima notizia di questa femmina, di cui noi parliamo, la quale molto più dirittamente drago potrei chiamare, mi diedono le nozze sue.
Definiz: § II. E poeticam. per La pelle stessa del drago. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 12: Ma non gli fan più ch'all'incude l'ago, Sì duro intorno ha lo scaglioso drago.
Definiz: § III. Drago, dicesi Una costellazione dell'emisfero settentrionale, chiamata anche Dragone. ‒
Esempio: Tass. Mond. cr. 107: E 'l fiero Drago Fra l'Orsa fiammeggiando orrido serpe.
Esempio: E Tass. Mond. cr. 135: E s'egli (il Sole) ha 'ncontra dall'opposta parte La tonda Luna, ch'al superbo Drago Preme la testa, o pur la coda ingombra, Le nega i dolci raggi e 'l chiaro lume.
Esempio: Bald. Vers. 94: Due son l'Orse: una più grande, L'altra minor: v'è il Drago; evvi Cefeo, Boote, la Corona ec.
Definiz: § IV. Term. de' Naturalisti. Nome dato ad un genere di rettili piccoli ed innocui della specie de' Sauri, che vivono in alcune parti dell'Affrica e dell'Asia.
Definiz: § V. Drago marino, dicevasi Una sorta di pesce, che ora chiamasi Trota di mare; ed è il trachinus draco dei Naturalisti. ‒
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 337: Varie veramente sono l'opinioni de gli autori intorno all'istoria del Drago marino; imperocchè, secondo che scrive Alberto, è il Drago marino una gran bestia in forma di serpente; ma non ha però altre ale, che quelle di cui a modo de gli altri pesci si serve per nuotare: nel che, per la grandezza delle sue forze, è velocissimo.... È in oltre bestia velenosa, ec.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 401: Drago o Dragone marino. Ve n'è di due spezie; una grande, ed una piccola. La grande non ha verun uso, essendo la sua carne di cattivo sapore, ma la piccola è delicata e gradita. Egli è armato nell'alto della schiena di certe spine rigide, acute, taglienti e velenose ec.
Definiz: § VI. Sangue di drago, dicesi una Sorta di resina, alla quale si attribuivano qualità astringenti, ed opportune alle emorragie, e che oggi serve solo alle arti, specialmente nella composizione di alcune vernici.
È chiamato così perchè si ottiene disseccando il succo estratto da alcune piante, e particolarmente dallo pterocarpus draco e dal calamus draco. ‒
Esempio: Cellin. Pros. 44: Io ho veduto un di questi rubini nettissimo da un di quei falsatori imbrattargli il fondo di sangue di drago, il quale è uno stucco fatto di gomme che si liquefanno al fuoco, ed in Firenze ed in Roma quasi ne vende ogni speziale; e con questo sangue di drago quei falsatori avere, ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1415: Sangue di Drago (quantunque non sia) si chiama ancora una gomma d'un albero d'Africa, di colore naturalissimo di sangue vero, trasparente e frangibile, chiamato oggi volgarmente sangue di drago in lagrime.... È questo una lagrima gommosa e liquida che distilla d'uno albero, il quale per averne maggiore copia intaccano gli abitatori con certi ferri nella scorza, e ricoltone poscia il liquore, lo cuocono nelle caldaie al fuoco, e chiamanlo, non so per qual ragione, sangue di drago, se già non interviene questo per chiamarsi forse la pianta da cui distilla, drago nella lingua loro.
Esempio: Ricett. fior. 61: Concordano quelli che hanno e visto e scritto le cose naturali appartenenti all'uso della medicina,... che il sangue di drago sia gomma di uno albero che nasce nell'isole Canarie. Usisi quella che è di color rosso acceso, trasparente e frangibile, chiamata sangue di drago in lagrime, lasciando quello che è in pani o fattizio.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 401: Hanno [i nostri speziali] il sangue di Drago, ma non già del suddetto, nè d'elefante, com'è stato vanamente creduto; ma è una gomma, o sugo gommoso, congelato, secco, friabile, di color rosso come sangue, tratto per via d'incisione da un albero grande dell'Indie, chiamato dal Clusio Draco major;... ed altri autori hanno scritto così chiamarsi questo albero, perchè levata la pelle al suo frutto, si vede comparire al di sotto la figura di un dragone.
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Sangue di dragone, e Sangue di drago. Sugo gommoso congelato, ma facile a stritolarsi, di color rosso, che si trae per via d'incisione da un albero dell'Indie chiamato Draco.