Lessicografia della Crusca in rete

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STIZZA
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STIZZA.
Definiz: Ira, Collora. Lat. indignatio, ira. Gr. ὀργή, θυμός, ὀξυθυμία.
Esempio: Bocc. nov. 23. 14. La richiamai indietro, e piena di stizza gliele tolsi di mano.
Esempio: M. V. 9. 44. La pace si rimase colle strade bandite, ma cogli animi pregni, e pieni d'odio, e di stizza.
Esempio: Libr. Son. 44. Sta' cheto, sentot'io; sputa la stizza.
Esempio: Disc. Calc. 33. Non dee ad alcun di essi la stizza montare, o sdegnarsi per esser troppo tosto dalla zuffa divelto.
Esempio: Malm. 1. 53. Ch'io per me non ho stizza con nessuno.
Esempio: E Malm. 6. 28. Che la Regina poi sarebbe donna Da farci per la stizza, e pel rovello Buttar a' piè la forma del cappello.
Definiz: §. Stizza, diciamo anche un Male simile alla scabbia, il quale è proprio de' cani, e de' lupi. Lat. scabies.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 177. Qual caso di morte è più nuovo, che esser preso, e morto un lupo per aver messo la coda nel cocchiume d'un botte grattandosi della rogna, o della stizza?