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1) Dizion. 5° Ed. .
MESTURA
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MESTURA.
Definiz: Sost. femm. Composizione di materie diverse, di cui una o più quasi sempre resinose, mescolate insieme, manipolata in modo che serva per attaccare o riattaccare, saldare, ricoprire, e simili; Mastice.
Dal lat. mistura. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 132: E con la medesima mestura ha lavorato sopra le pietre di peperigni, di marmi, di mischi, ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 32, 2: Serve (la chiara d'uovo) a varj usi degli artefici nostri, per temperare colori e mesture, per dorare, ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 31: Questo (cannello) entri sì nel bicchiere, ma non arrivi a toccargli il fondo, fermandolo in tale stato con mastice, o altra mestura, a fuoco nel foro G del coperchio. Tal mestura, se sarà fatta con polvere di matton pesto, ridotta per lungo macinamento impalpabile, e incorporata con trementina, e pece greca, sarà attissima a stuccar vetri, per modo che l'aria di fuora ne resti esclusa.
Esempio: Trinc. Agric. 154: Piantato e rincalzato bene il gelso..., si spunti all'altezza di tre braccia e mezzo in circa;... coprendoli la tagliatura con mestura da innesti, che fa che l'acqua non penetri nell'anima e nelle porosità del fusto a contaminarlo.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 198: Si dee procurare di far le tagliature pulite, come si è già detto, onde abbian luogo di rammarginarsi con facilità..., servendosi per cuoprirle di mestura o di bovina mescolata con terra forte.
Definiz: § I. E per Mescolanza, Mistura, come più comunemente si dice. –
Esempio: Soder. Op. 2, 338: Mettesi a bollire in un vaso di rame,... entrovi zucchero, latte, quella farina, e polpe di cappone, tolte fredde e sfilate con diligenza; e con un bastone ritondo d'acero o altro legno pulito si gira intorno rimestando di continuo quella mestura, tanto che si veggia rassodata insieme e ridotta come vetro liquefatto.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Fronte e occhi e gote e mento e bocca E naso, qual di cane, e qual di gatta, E di lepre e di bue sozza mestura.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Domin. Tratt. Car. 9 t.: Lo amor di Dio è purissimo e non riceve mestura alcuna.