Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GALLORIA.
Apri Voce completa

pag.40


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GALLORIA.
Definiz: Sost. femm. Allegrezza eccessiva, manifestata con atti; Gioia smodata, spesso congiunta ad alterigia e petulanza.
Deriva da gallo, per similit. degli atti che tal volatile fa nel rallegrarsi. –
Esempio: Pataff. 3: Scacco alla capra, che sete in galloria.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 543: Con istormenti, e fuochi, e balli in tresca, Per tutta la città sono in galloria.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 54: Però, disse Guglielmo, a me parrebbe Non si affrontar con queste genti pazze; Perchè col vino or si combatterebbe, Chè son tutti in galloria come gazze.
Esempio: Deput. Decam. 94: Il che sarebbe secondo la natura di cota' voci finte, e da cosa nota e dimestica, e donde la lingua ancora ha cavato schiamazzare e galloria.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 114: Ecco che già la Crezia Torna a me tutta allegra ed in galloria.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 5, 79: Perchè questi mostravano galloria, Ed all'aria latravan come cani, ec.
Definiz: § I. Far galloria, vale Rallegrarsi eccessivamente, Tripudiare, per contentezza, e con una certa boria o petulanza. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 74: Faccendo sì gran galloria, che non le toccava il cul la camicia, mille anni parendole che, ec.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 254: Come quei che cercan de' funghi, per ogni po' di scoperta ne fanno galloria.
Esempio: E Allegr. Lett. ser Poi 10: Conciosiacosachè non vi si rivolga mai l'occhio o il pensiere, che non vi si scuopra dentro qualche lume di bellezza e di dottrina; e di ciò fa ciascheduno a prima giunta galloria a braccia quadre.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 11: Scorgemmo, verbigrazia, entro un porcile Il perfido Biren su certe panche E dischettacci zoppi far galloria Intorno un tavolin, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 473: Far galloria. Far allegrezza, festa, trionfare, che gli antichi dicevano del far buona cera, e del far tempone, bevendo allegramente e mangiando, che la plebe dice: Stare in gaudeamus.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 486: Quando uno si rallegra e si boria più dell'ordinario, diciamo far galloria e ringalluzzarsi.
Definiz: § II. Metter galloria, vale familiarmente Farsi altiero, Divenire arrogante, e simili. –
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 2, 3: Maritata che è stata poi, ha alzato la cresta, ha messo galloria.