Lessicografia della Crusca in rete

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ASCRIVERE.
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ASCRIVERE.
Definiz: Att. Scrivere, Mettere nel numero di, Annoverare tra.
Dal lat. ascribere. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 94: I buoni virtuosi voglionsi ascrivere nel numero degli amici.
Esempio: Segner. Pred. 590: Mi ascriveste fra' vostri sacerdoti.
Esempio: Red. Lett. 3, 92: Ogni accademico della Crusca benedice il giorno, nel quale V. S. Illustrissima per gloria dell'Accademia fu ascritta nel numero di essi.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 1, 1: Ogni scienza ed ogni cognizione senza dubbio debbon esser messe ed ascritte infra le cose belle ed onorate.
Definiz: § II. Ascrivere a, o in, un'Accademia, un Ordine, una Cittadinanza, e simili, vale Mettere nel numero dei componenti quell'Accademia, quell'Ordine, quella Cittadinanza ec. –
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 1, 198: Per sua opera fu ascritto all'ordine equestre.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 59: L'altro è il circasso Argante, uom che straniero Sen venne alla regal corte d'Egitto; Ma de' satrapi fatto è dell'impero, E in sommi gradi alla milizia ascritto.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 302: Tengo lettera dal sig. Giovanni Fabri, insieme con la nota di tre soggetti da ascrivere nella nostra Accademia ec.
Esempio: Red. Lett. 3, 32: Mi rallegro che i signori romani la abbiano ascritta nella loro celebre Accademia.
Esempio: Targ. Viagg. 11, 265: Fu pure detto Nicodemo ascritto con tutti li suoi discendenti alla cittadinanza di Parma.
Esempio: Parin. Poes. 94: Voi l'innalzaste all'alta mensa,.... e delle Muse A dispetto, e d'Apollo, al sacro coro L'ascriveste de' vati.
Definiz: § III. Per Attribuire. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 77: Usò 'l mio dono, e al donator l'ascrisse.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 306: I mali di pena si debbono tutti ascrivere alla divina Provvidenza.
Esempio: Red. Lett. 3, 185: Supplico umilmente la bontà di V. A.... ad ascrivere l'importunità delle mie lettere ad un zelo che ec.
Esempio: Cocch. Matrim. 14: Non ad altra origine.... che alla familiarità dell'oggetto, ed alla forte impressione, ascriver si deve l'amor materno.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 102: E pur una non vi è, che a sè l'ascriva.
Definiz: § IV. Ascrivere checchessia a sè o ad altri in lode, o a lode, biasimo, onore, infamia, ec. vale Avere, Tenere checchessia in conto di lode, biasimo, onore, infamia ec. di sè stesso o d'altri. –
Esempio: Cell. G. Onest. Vit. volg. 50: Il biasimo de' mali [uomini] ascriverailo a tua vera lode.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 74: Fannoti di peggio, e ascrivonti questo ad avarizia; chiamanti misero.
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 81: Quanta li sarà infamia, quanto scorno, Se coi nimici va del suo signore; Oh! come a gran viltade, a gran delitto Battezzandosi allor gli sarà ascritto.
Esempio: Segner. Pred. 329: Si sarebbe in poveri pescatori potuto ascrivere a santa semplicità.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 91: Il servirvi a mia fortuna ascrivo, Costi quanto può mai tempo o sudore.
Definiz: § V. E in forma di Neutr. pass. ascriversi, trovasi usato per Tenersi, Reputarsi. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. 33: E con quei s'alza al cielo, e state e verno Vince, e in più pregio che prima s'ascrive.