Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MANCIATA
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MANCIATA.
Definiz: Sost. femm. Tanta quantità di checchessia, quanta se ne può prendere con una mano.
Probabilmente dal lat. volgare mancia per manus, attestato dalla forma diminutiva manciola. –
Esempio: Libr. Mascalc. R. 3: Pestalo, e mestali tre manciate di ruta, e tre manciate d'appio.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 504: Giove.... aveva dinanzi la porta due vasi, l'uno de' quali era pieno di tutti i beni, e l'altro di tutti i mali; e sempre che egli voleva mandare in terra alcuno bene, o alcuno male, metteva le mani in amendue i vasi, e tolto una manciata de l'uno ed una de l'altro, gli gittava e spargeva insieme.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 89: Trapiantasi il cavolo secondo molti quando ha sei foglie, spuntatagli la radice principale, e impiastrandola di letame stemperato, e ravvolgendola in tre manciate d'aliga.
Esempio: Mellin. Ricord. 67: E di sua mano gli dava a mangiare un cartoccino di pepe e a bere una gran tazza di malvasia, e con una manciata di testoni lo mandava a riposarsi, tenendolo anche per ciò provisionato.
Esempio: Salvin. Batrac. 527: Ma Vappelfango vedendo, gittonne Sopra quello di fango una manciata.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 38: Strappa qui da quest'ara una manciata Di verbena, e a lui fanne un letticciuolo.
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. 29: Vappelfango una manciata Gli tirò di memma allotta, Onde a lui restò impiastrata Fronte, ed occhi.