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1) Dizion. 5° Ed. .
FUNESTO
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FUNESTO.
Definiz: Add. Che arreca, o Che minaccia, danno o pericolo estremo e quasi mortale, Che ha perniciose conseguenze; ovvero, Attinente comecchessia ad alcun che di sinistro, di esiziale, a qualche grave sventura, colpa, delitto, o simili.
Dal lat. funestus. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 177: Uno schermo intrepido ed onesto Subito ricoperse quel bel viso Dal colpo, a chi l'attende, agro e funesto.
Esempio: Bocc. Fiamm. 165: Accendete le misere faccelline, e quelle intorno al delicato letto portate, in segno di funesto augurio a' pessimi amanti.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 82: E voi, leggiadre membra, or non son questi Del mio ferino e scellerato sdegno Vestigj miserabili e funesti?
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 122: Le vostre maledizioni dureran tanto, che forse forse potran portare i loro effetti funesti fino all'estrema vecchiezza di quei che voi maledite.
Esempio: Red. Poes. 153: Parmi ben di veder errar vaganti Reliquie miserabili e funeste Di rotte navi e d'altri legni infranti.
Esempio: Buondelm. G. Guerr. giust. 31: Passioni dannose nei particolari, ma funeste e desolatrici in coloro che, o per diritto o per fatto, han la potenza sovrana.
Esempio: Alf. Trag. 2, 187: Notte! funesta, atroce, orribil notte, Presente ognora al mio pensiero!
Esempio: Mont. Iliad. 1, 2: Cantami, o Diva, del Pelide Achille L'ira funesta che infiniti addusse Lutti agli Achei.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 28: Nella deserta stanza, ove la madre Morì fra queste braccia,... mi trasse il padre.... Era la stanza Chiusa per tutti dal funesto giorno.
Esempio: Manz. Poes. 825: Quei che siede sui cerchi divini, E d'Adamo si fece figliolo; Nè sdegnò coi fratelli tapini Il funesto retaggio partir.
Definiz: § I. E per Di triste augurio, Malauguroso, Lugubre. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 2: Sorge.... Tra solitarie valli alta foresta, Foltissima di piante antiche, orrende, Che spargon d'ogni intorno ombra funesta.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 447: Separar le torbide visioni del sonno dalle memorie e dall'immagini di quella realtà troppo somigliante a una funesta visione d'infermo.
Definiz: § II. E per Triste, Amaro, Doloroso. –
Esempio: Bocc. Amor. Vis. 23: Ristrinsemi pietà l'anima alquanto A compassione aver di quel dolente, Cui vedea far così funesto pianto.
Definiz: § III. E in particolare detto di luogo, vale Che rattrista gravemente, Luttuoso, Orribile; e propriamente per delitto ivi commesso, sventura ivi occorsa, calamità, eccidio, feroci o viziosi costumi, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 64: La vela, in cima all'arbore rimessa, Rendè la nave all'isola funesta, Dove chiuser la donna in rocca forte, Fin a quel dì ch'a lei toccò la sorte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 43: E per trovare albergo diè le spalle Con l'empia vecchia alla funesta valle.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 34: I vincitori uscir de le funeste Porte vedeansi di gran preda onusti:... Chi traea i figli, e chi le madri meste. Fur fatti stupri e mille altri atti ingiusti.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 5: Già volar faci e dardi, e già funesti Vedi di nova strage i mari sparsi.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 38: Rende misera strage atra e funesta L'alta magion, che fu magion di Dio.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 134: Per compiacere a' suoi male amati idoli, a muti ed insensati idoli drizzò (Salomone) sacrileghi altari e funesti templi.
Esempio: Marchett. Lucrez. 422: Una tal causa di contagio, un tale Mortifero bollor già le campagne Ne' Cecropj confin rese funeste, Fe' diserte le vie di cittadini, Spopolò la città.
Esempio: Alf. Trag. 3, 93: Ella spira.... P. Vieni; lasciam questa funesta stanza.
Definiz: § IV. Vale anche Gravemente dannoso, Pernicioso; e costruiscesi con la prep. A. –
Esempio: Targ. Alimurg. 192: La grandine è uno dei più formidabili flagelli delle campagne, non tanto generale ed esteso quanto gli altri, ma però funesto a quei luoghi a' quali tocca.
Esempio: Martin. T. V. 1, Pref. 18: Premette la creazione dell'uomo, e di tutte le cose dal nulla, indi la caduta dell'uomo funesta a tutti i suoi discendenti.
Definiz: § V. E nel medesimo costrutto, per Gravemente doloroso, ovvero Sgradito, Molesto, e simili. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 64: In Messene a rimaner m'invita Pietà d'Aristodemo; e, sallo il cielo, Se, dovendo lasciarlo, al cor funesto Mi sarà l'abbandono.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 18: Sai che in Vinegia un orator straniero È vicino fatale, e quel di Spagna Il bel giardino agli occhi tuoi funesto Signoreggia col guardo.
Definiz: § VI. E detto di persona, per Che è altrui cagione di grave od estremo danno. –
Esempio: Segner. Pred. 204: So ben io che è cosa da medico più funesto che circospetto il dare a un tratto l'infermo per ispedito.
Esempio: Alf. Trag. 3, 89: Cagion funesta d'ogni affanno mio, Dalle mie mani al fin chi ti sottragge? Chi per te grida omai? Dov'è la plebe?
Definiz: § VII. Poeticam., per Attenente comecchessia a funerale, a sepolcro, a morte, e simili; Funereo. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 31: Del padre Anchise il pio sepolcro onora. Fatte le pompe poi sacre e funeste, ec.
Esempio: Car. Eneid. 3, 108: Composto di terra un alto cumulo, Gli altar vi consacrammo a i Numi inferni, Che di cerulee bende e di funesti Cipressi eran coverti.
Esempio: E Car. Eneid. 4, 783: Fatta la pira, E d'ilici e di tede aride e scisse Altamente composta, la regina D'atre ghirlande e di funeste frondi Ornar la fece intorno.
Esempio: E Car. Eneid. 11, 218: In ciò commossa La città tutta, in vedovile aspetto Di funeste facelle e d'atri panni Si vide piena.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 89: Or darai mesta alla tua Dido amata Gli ultimi doni e le funeste pompe.
Esempio: Bellin. Lett. P. 315: Senza nessun colore e del tutto perfetto è quel lume che in pulita candela di bianca cera s'accende, essendo per lo contrario quello veramente funesto, che con cera gialla e non purgata si mantiene (qui per similit.).
Esempio: Niccol. Poes. 2, 30: Siccome il reo Che ode il palco funesto apparecchiarsi, ec.
Definiz: § VIII. Pur poeticam. trovasi per Tocco da morte, Morto; detto di corpo o di viscere. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 226: Chiron che del figliuol preso avea cura Ch'uscì fuor vivo d'un corpo funesto, Fu ec.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 2, 275: Siccome quando in un altar foresto Fan sacrificio i sacerdoti a Giove, Se il nibbio vede all'ostia il core, e 'l resto Onde solea spirar, ch'ancor si move, Più volte ruota intorno al cor funesto, ec.