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1) Dizion. 5° Ed. .
ELETTRO.
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ELETTRO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Ambra gialla, come oggi dicesi comunemente.
Dal lat. electron, e questo dal grec. ἤλεκτρον. ‒
Esempio: Beniv. Eglogh. 98: I rami nudi Dell'alte querce Fillida incorone, E la più vil mirice elettro sudi.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 44: Dicesi che la ragia, che stilla dal gattero e dall'oppio, si rassoda intorno al Po, e diventa ambra, detta da' Greci elettro, da' Romani succino, e da altri crisoforo, di color d'oro.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 154: Così ancora da diversi meati delle corteccie loro in forma di lagrime aurate, risuda il succino o vero l'elettro, il qual noi chiamiamo volgarmente ambra gialla.
Esempio: E Mattiol. Disc. 1, 156: Tanto appresso a' Greci, quanto appresso a gli Arabi l'elettro, il succino e le carabe sono una cosa medesima.
Esempio: Bald. Vers. 70: D'opre di ferro e di metallo illustri Fabri sono i German, che 'n su le rive Del gelato Ocean cogliendo vanno Fra pietra e pietra il lacrimato elettro.
Esempio: Ricett. fior. 16: L'ambra gialla, chiamata da' Latini succino, da' Greci elettro, e da gli Arabi carabe, si pesca al lito dell'Oceano settentrionale.
Definiz: § I. Poeticam., e nel plurale elettri, per Pezzetto d'ambra da servire di fregio, ornamento e simili. ‒
Esempio: Chiabr. Amed. 1, 44: Con la candida mano un scettro stringe, Che folgora d'elettri e di diamanti.
Esempio: Salvin. Odiss. 325: Aureo monile avente; e sì d'elettri Lavorato era e chiuso.
Definiz: § II. Elettro, secondo proprietà dei Greci e dei Latini, si disse, dal suo color giallo, una Specie di lega metallica, composta di tre quarti d'oro e d'un quarto d'argento, o, come altri crede, di quattro quinti d'oro e d'un quinto d'argento. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Su quella mensa erano vasi nobilissimi d'oro, di argento, di elettro, e di pietre preziosissime.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. appr.: Il suo palagio risplendea di oro finissimo, di argento, di elettro.
Esempio: Car. Eneid. 8, 968: Gli stinier vagheggia,... che fregiati e fusi Son di fin oro e di forbito elettro.
Esempio: Speron. Op. 3, 214: Anzi è composta di assai virtudi, come è lo elettro di ariento e d'oro.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 76: Nella composizione dell'elettro l'oro rattempra nell'argento la gagliarda sua luce, l'argento accende, e per così dire, indora nell'oro la sua.
Definiz: § III. Elettro, dalla sua proprietà di suscitare l'elettricità confricato che sia, usasi talora per l'Elettricità stessa; ma è maniera più propria del linguaggio poetico. ‒
Esempio: Mont. Poes. 2, 267: E ratto, come tocca dallo strale Del galvanico elettro, entro il cerebro Scintillò la fibrilla educativa.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 146: E siccome l'elettro potentissimo è, e fa i tuoni, i baleni ed i fulmini, così da lui volentieri riconoscono la cagione dei terremoti. Ma la verità e il fatto debbono andare avanti alle ipotesi. Per niun segno si palesò l'elettro nelle convulsioni e disfacimento delle Calabrie.