Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MOSTACCIO
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MOSTACCIO.
Definiz: Sost. masc. Viso, Faccia; ma usasi per lo più in cattivo senso o per motteggio, come Muso o Ceffo.
Sembra avere origine comune con la voce Mustacchio; e che ambedue provengano dal grec. μύσταξ. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 30: E fu quel pugno di tanta potenza, Che tutto quanto il mostaccio gli ha infranto.
Esempio: Bern. Orl. 6, 7: Ed a mezzo il mostaccio un colpo mena, Che 'l fece ir venti passi per la rena.
Esempio: Cas. Pros. 3, 304: Non so a che io mi tenga, che io non ti rompa cotesto mostaccio.
Esempio: Grazz. Cen. 203: Ed il Piloto, avendo una torcia accesa in mano, gli ficcò fuoco nella barba e ne i capelli, che quasi tutto gli arse il mostaccio e il capo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 227: Appunto vi mancavi tu, mostaccio Da far paura a' bambini.
Esempio: Capor. Rim. 356: Ciò che tu sei.... che non so quale, O terrena fantasma, o dea, pur t'amo; Chè 'l tuo non è mostaccio dozzinale.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 3: In modo degli Dei faceasi beffe, Che s'egli udia trattarne, avria piuttosto Voluto sul mostaccio uno sberleffe.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 578: Se alcuno si trova così privo di cervello che non dica che questo, che a voi pare sì brutto mostaccio, di gran lunga più bello del vostro non sia, io dirò che v'avete ragione a dolervi.
Esempio: Menz. Sat. 67: Mentre Curculïone i detti ascolta, Nel paffuto mostaccio arde di sdegno.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 1, 35: Così tutti quei consoli agguerriti, Degni d'alta memoria in bronzi e marmi, Voleano allora allor, senz'altro impaccio, Andare a farsi rompere il mostaccio.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 255: Ammira il pittore, che seppe mettere in nove mostacci tutto quello che Cicerone messe in un solo, dicendo di non so chi: spumans ex ore scelus, ec.
Esempio: E Magal. Operett. var. 356: Noi vediamo.... conservarsi costantemente tra le persone alcuni caratteri radicali, tanto ne' mostacci, che negli animi.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 540: Da mostacchi, μύστακες, parte visibile del viso, derivò la voce mostaccio.
Esempio: Fag. Comm. 1, 269: Facea come certe figurine, che fanno la spasimata con alcuni merlotti, che credono che le sieno innamorate del lor mostaccio, e le fanno all'amore col lor borsellino.
Esempio: Panant. Epigr. 96: Si dava de' gran colpi nel mostaccio; E se era pazzo domandato essendo, Rispondea: Col mio viso me la prendo; Perchè ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 6, 44: E potrebbe osservar più da vicino Nella luna il mostaccio di Caino.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 16, 28: Ove nuotan balene, Ch'hanno mostaccio di figura umana.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 339: Non avendo egli (il drago marino) rostro veruno, anzi più presto il mostaccio tondo che appuntato..., non è ragione che possa egli scavar la rena e farvi dentro una fossa.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 464: Una turba di mosche era volata In tanto a lei (alla volpe) sul dorso e sul mostaccio.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Crudel. Rim. 101: Equivoche espressioni, Ch'hanno doppio il mostaccio.
Definiz: § III. E per Aspetto, Aria, del viso, e simili. –
Esempio: Vai Rim. 1: Con un brutto mostaccio La bocca aperse, e favellò così.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 4, 21: Alla spada sanguigna indi pon mano...; Quando pur anco il cavalier estrano, Che non temea di torbido mostaccio, Brandì la sua, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 23, 26: Non vedete come Il suo mostaccio grida: Impicca, impicca?
Definiz: § IV. Brutto mostaccio, ed anche ironicamente Bel mostaccio, dicesi per ingiuria o per disprezzo ad alcuno. –
Esempio: Forteguerr. Terenz. 96: Non so chi mi trattenga, che ad un tratto Non ti metta le mani ne' capelli, Brutto mostaccio.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 2: Io son venuta in questa casa per essere la cameriera della signora Berenice..., e per non far le faccende, che si aspettano a voi, e servire il vostro bel mostaccio.
Definiz: § V. Sul mostaccio a uno, o In sul mostaccio, a uno, coi verbi Dire, Fare, e simili, vale In sua presenza, Dinanzi a lui, In faccia, A viso, e senza alcun riguardo. Oggi comunemente Sul muso. –
Esempio: Cecch. Donz. 4, 5: Oh! ecco 'l vecchio, Faustina, Fa' presto, chè bisogna; e io per darti Più spazio da fuggire, vo' conventare L'uscio di noce sul mostaccio a Lapo.
Esempio: Soldan. Sat. 56: Vedi all'incontro, in che intrigo, in che impaccio Si trovi un geometra che la sgarri, E l'error se li provi in sul mostaccio?
Definiz: § VI. Battere una cosa ad alcuno sul mostaccio, vale, figuratam., Concedergliela con mal garbo, con visibile dispetto, e simili. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 2: Come è possibile che alcuno sia grato verso colui il quale gli ha o superbamente gittato il benefizio dinanzi a gli occhi, o stizzosamente battutogliele nel mostaccio, o datogliele finalmente per istracco, per tòrsi quella seccaggine dalle orecchie?