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1) Dizion. 5° Ed. .
ANCROIA.
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Dizion. 5 ° Ed.
ANCROIA.
Definiz: Sost. femm. Nome di donna, della quale si parla nei vecchi romanzi di cavalleria, che poi si disse di qualunque donna brutta e vecchia. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 104: Io ho per cameriera mia l'Ancroia, Madre di Ferraù, zia di Morgante, Arcavola maggior dell'Amostante, Balia del Turco, e suocera del boia.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 45: Ell'ha un mostaccio infrigno e giallo, Ch'ella pare il ritratto dell'Ancroia.
Esempio: Annot. Malm. 1, 577: Può esser.... che questa voce Ancroia sia un addiettivo che venga da croio, che vuol dire zotico e duro.... Da questa voce croio abbiamo il verbo Incroiare, che vuol dire aggrinzare e indurire; ed Incroiato, per intender pelle grinza e secca e indurita, come è quella delle vecchie, alle quali però si dice per ischerzo Mona Incroia, che nel parlare, perchè l'ultima lettera di Mona confonde e mangia la prima d'Incroia, viene a suonare Ancroia, che vuol dir vecchia grinzosa.
Esempio: Fag. Rim. 3, 172: Ah ch'io le vorrei dir: Sudicia ancroia, Com'hai tu cuor, questi fagiuoli egregj Di deformar, che non ti danno noia?