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MACINE e MACINA
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MACINE e MACINA.
Definiz: Sost. femm. Largo e grosso disco di pietra forte, colmo nella faccia superiore, piano e auzzato nella inferiore, il quale, mediante un congegno mosso dall'acqua, dal vapore, o dal vento, gira orizzontalmente sopra altra pietra consimile e ferma, e riduce in farina il grano, il granturco e gli altri cereali, le biade, e le castagne.
Probabilmente dal lat. machina, caduta l'h, come nelle forme barbariche macinamentum e macinari, per machinamentum e machinari. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 106: La macine si volge in tondo, ed escene farina.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 55: Da Dio vengono le grazie, e da Montisci le macine.
Esempio: Collaz. SS. PP.: Convenevolmente s'agguaglia alla similitudine delle macini, le quali son volte dallo impetuoso corso dell'acque.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 184: Gli comandò che.... mai non si partisse nè dalla macina, nè dalla tramoggia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 258: Il mio padrone ha compro delle macine, Che son sì grandi, pensa s'egli intendesi Adesso d'una pietra ch'è sì piccola! Dagnene, matto. F. O compri delle macine, Non de' diamanti.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 343: Aveva serrato il porto con ficcare forte nel fondo alcune lunghe pertiche e travi, fitte in alcune macini di pietra.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 151: A un mugnaio che (in dì festivo) battea la macina a fine di darle il dente, non solo gli restò attaccato alle mani il manico del martello, ma ec.
Esempio: Bellin. Cical. 7: Essi se ne stanno zitti com'olio, e se ne stanno più fermi che una macine a gora secca.
Esempio: Targ. Disam. 45: La Toscana non si è mai saputa adattare ai mulini a vento,... e vuole tutte macini a acqua.
Definiz: § I. È altresì nome di Quella grossa pietra, simile nella forma alla precedente, ma per lo più auzzata o scanalata nella grossezza del suo giro o circonferenza, la quale, fermata verticalmente, o per ritto, nel suo centro a un albero, si fa girare, per mezzo di una stanga mossa da un giumento o da altra forza, intorno a sè stessa sopra un altro disco di pietra o di ferro fuso, posto nel centro di un piano concavo chiamato Piatto; e serve a frangere le ulive ed altri semi oliosi, a ridurre in polvere il gesso e lo zolfo, e in pasta le foglie del guado. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 250: Ciascun monte (d'ulive) si divida in sei parti, e in sei volte, quando sono macere, si mettano sotto la macina, la quale è d'aspra e dura pietra.
Esempio: Pallad. Agric. 287: Non si vuole schiacciare e' noccioli (delle ulive) colla macina, ma solo e levemente la carne.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 67: Traean sassi per morelle grossi Come macin da guado.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 69: Per pestare i semi oliosi da me proposti, non sono al caso le macini che girano orizzontalmente, come quelle comuni da grano, ma bisogna che girino verticalmente, come quelle che usiamo per infragnere le ulive.... Se per risparmio d'uomini e di bestie, si potesse far girare la macine a forza d'acqua o di vento, sarebbe meglio.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 223: In alcuni (paesi di Toscana) si pratica di schiacciare i noccioli (delle ulive), ed a quest'effetto si adopera una macine piana nella superficie della circonferenza; in altri no, e per questo la macine è striata o solcata.
Esempio: E Lastr. Agric. 3, 5: Le foglie (del guado).... si macinano. La macchina a ciò destinata è similissima ad un frantoio da ulive, con la sola differenza che la macine dei guadi è dentata, mentre la prima è levigata e piana. Ciò deve intendersi tanto della macine superiore che gira, quanto dell'inferiore che serve, come suol dirsi, di piatto.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 343: La frangitura (delle ulive) per mezzo della sola macine è una operazione piuttosto lunga specialmente nei frantoj comuni, nei quali alla macine è direttamente applicata la forza di un cavallo o di un bove; senza cioè che la velocità della macine sia accresciuta da un congegno speciale che serva alla trasmissione del movimento, o che si possa disporre di forze rilevanti come quelle di una caduta d'acqua o del vapore.
Esempio: Lambr. Elog. 178: Aggiunse.... un bell'edifizio di rustica utilità, cioè un frantoio da olio, con una macine ad acqua e due altre mosse da un solo animale, col mezzo d'un ingegnoso ed efficace ordigno molto pregiato dagli esperti.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Cant. Carn. 2, 527: Questa macine ci trita E consuma a poco a poco.
Esempio: E Cant. Carn. 2, 528: Chè la macin trita e pesta Ricchi e pover tutti quanti.
Definiz: § III. Dazio su le macini, e Tassa di macine, si disse il Dazio o la Tassa posta sui mulini per la macinazione dei cereali. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 312: Consultato di porre un'aspra gravezza sopra tutti i popoli del dominio e della città, col porre su le macine un tanto di dazio per ogni staio, gli fu contraddetto assai da Francesco Vettori.
Esempio: Legg. Band. Leop. 7, 103: In conseguenza della surriferita sovrana dichiarazione, il detto territorio di Turicchi dovrà reputarsi come sottoposto a tutte le leggi ed ordini come sopra, riguardanti sale, tabacco,... tassa di macine, gabelle de' contratti, ec.
Definiz: § IV. Biade da macine, vale Biade da esser macinate. –
Esempio: Legg. Abbond. 13: Proibiscono.... l'incettare.... biade d'ogni sorte, tanto da macina che da cavalli, castagne, marroni, farina di marroni, ec.
Definiz: § V. Avere una macine sul cuore, ed altresì Avere il cuore tra due macini, vale, figuratam., Essere in grande travaglio. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 46: Ho il mio cuore fra due macine.
Definiz: § VI. Essere alla macine, si disse di chi ha mancanza d'avere. –
Crusc. Vocab. I.
Definiz: § VII. Essere una macine o Parere una macine, Pesare come una macine o più d'una macine, dicesi, iperbolicam. di cosa o persona gravissima, e tanto pesante, da volerci gran fatica a farla muovere, alzarla, a reggerla, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 57: Quel ghiotton s'aggrava in mo', che voi Diresti proprio che fusse una macine.
Definiz: § VIII. Lavorare a due macini, dicesi proverbialmente per Mangiare con grande avidità; comunemente Macinare a due palmenti. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 2, 2: Questo come si chiama? al suo Trinciante Dimanda ad ogni poco, e intanto insacca, E lavora a due macine.
Definiz: § IX. Levarsi una macine di sullo stomaco o di sul cuore, o anche di sull'anima, vale Sentirsi sollevato, Sentirsi libero da travaglio, da pensiero molesto. –
Esempio: Med. Aridos. 1, 3: Addio. L. Oh! e' mi s'è levata una macina di su 'l cuore. T. E a me di su l'anima.
Definiz: § X. Se ha da piover macini, è inutile fabbricar tetti. Maniera proverbiale, che usasi rispondendo a chi in sull'intrapendere una cosa, per timore di pericoli o di danni non molto probabili, vorrebbe ritrarsene, o a chi non crede che tutte le cautele possibili sieno sufficienti a preservarci da disgrazie o danni.