Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
COORTE.
Apri Voce completa

pag.708


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
COORTE.
Definiz: Sost. femm. Schiera di combattenti presso gli antichi Romani; e propriamente Ciascuno dei dieci corpi in che era divisa la loro Legione. Tali corpi si distinguevano fra loro o per numero progressivo, o per qualche aggiunto, cavato sia dalla nazione propria de' soldati che gli componevano, sia dalla qualità di questi, o dalle armi che portavano, o simile.
Dal lat. cohors. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 305: V'andò una coorte per sotterrare i morti.
Esempio: E Liv. Dec. 2, 331: Fece passare nella prima schiera le coorti soccorrevoli, le quali agguardavano l'avvenimento della battaglia.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 248: I Romani dividevano la loro legione, che era composta di cinque in seimila uomini, in dieci coorti.
Esempio: Dav. Tac. 1, 185: Furon da subita uscita de' castellani disordinati; ma soccorsi dalla coorte sicambra.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 36: Furo sgravati della legione italica e de' cavalli taurini, lasciatovi la solita guardia della coorte diciottesima.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 82: Ciascheduna coorte conteneva fanti e cavalli, divisa in manipoli, e questi in centurie, e le centurie in contubernj.
Definiz: § I. Coorte pretoriana, e Coorte urbana o romana, erano i nomi dati a Ciascuna parte o corpo di quelle milizie scelte, che istituite da Augusto servivano, l'una a guardia del principe, l'altra a guardia di Roma. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 159: Ancora che la Città tenesse in corpo per sua propria guardia tre coorti di Romaneschi, e nove pretoriane scelte quasi di tutta Toscana, Umbria, Lazio, ec.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 96: Sedici coorte pretoriane e quattro romanesche si scrivevano di mille fanti l'una.
Definiz: § II. Per similit., Ciascuna delle parti in che fu diviso il popolo atto alle armi in qualche città d'Italia nei secoli di mezzo. –
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 408: Adunque in dodici turme, o legioni, o coorti, appellate Numeri, fu diviso il suo popolo in Ravenna.
Esempio: E Murat. Dissert. Antich. ital. appr.: Era dunque anticamente compartita un'armata in varie sezioni, appellate agmina, scarae (onde il nostro schiera), cunei, coorti, ed altre divisioni minori, ciascuna regolata dal suo ufiziale.
Definiz: § III. Poeticam., Qualsivoglia schiera di combattenti, e anche Esercito. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 13, 31: Io pono a rischio me per far lui franco, E m'oppongo alla barbara coorte.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 13, 139: Ecuba sventurata ultima venne Sul crudo pin dell'attica coorte.