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Dizion. 5° Ed. .
FUMARE, e talora anche FUMMARE.
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pag.595
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FUMARE, e talora anche FUMMARE. Definiz: | Neutr. Mandar fuori, Tramandare, fumo; e più generalmente, Esalare vapore. |
Dal lat. fumare. – Esempio: | Ristor. Comp. Mond. 117: La terra riscalda dentro l'acqua, ed allora vederemo fumare li pozzi e l'acque che escono di sotto la terra. | Esempio: | E Ristor. Comp. Mond. appr.: Li vapori caldi che sono entro per esso [letame].... riscaldano dentro lo corpo del letame, e vedemolo fumare. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 249: La quale acqua è vaporosa, e incontanente fumma e vapora alle sue radici. | Esempio: | Dant. Inf. 25: Egli il serpente e quei lui riguardava: L'un per la piaga, e l'altro per la bocca Fummavan forte, e il fummo s'incontrava. | Esempio: | Biring. Pirotecn. 55 t.: Fattole (le coppelle).... mezzo di piombo puro d'ogni altro metallo, come el vedrete chiaro, vi metterete dentro el rame, o la cosa che vorrete saggiare, e così facendo fumare il piombo, lo ridurrete a fino. | Esempio: | Guicc. Stor. 3, 90: In Venezia, vedendo il dì fumare, e la notte ardere tutto il paese per gl'incendj delle ville e palazzi loro. | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 109: Facciasi la terra in alcuni lochi vaporare fuochi sulfurei, ed uscirne acque che fumino. | Esempio: | Nannin. Epist. Ovid. 3: Già della Grecia i più famosi duci Son ritornati, e i sacrosanti altari Fuman d'incensi. | Esempio: | Tass. Gerus. 15, 34: Che per propria natura il giorno fuma, E poi la notte il ciel di fiamme alluma (un vulcano). | Esempio: | Ner. Art. vetr. 43: Ogni cosa, polverizzata da per sè, mettevo in detta boccietta, guardando bene da quelle cose che fanno gonfiare e fumare l'acqua forte. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 9: Adesso i' so a menadito perchè [il Vesuvio] fuma qui e non là, là e non colà. | Esempio: | Vallisn. Op. 2, 234: Appressate fra l'una e l'altra, in proporzionata distanza, un'accesa candela, vedrete la fiamma volare a quella che fuma, e riaccenderla. |
Esempio: | Targ. Viagg. 12, 257: Verso mezzogiorno, di là da un prato, è un bagno murato, largo braccia tre, lungo cinque, d'acqua caldissima che fuma. | Esempio: | Mont. Iliad. 8, 62: Sacro a lui (a Giove) frondeggia Un bosco, e fuma un odorato altare. | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 453: E già Febo il suo cocchio, onde si veste Di luce il mondo, dentro il mare asconde; Che de' corsieri suoi fuman le teste. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Domin. Gov. Fam. 51: Poco cibo e lunga dieta, non lascia troppo fumare il fumaiuolo della testa. | Esempio: | Tass. Lett. 2, 237: Oltra di ciò, sempre dopo il mangiare, la testa mi fuma fuor di modo, e si riscalda grandemente. | Esempio: | Pindem. Poes. 28: E già la mensa lor fuma, non senza I due sali miglior, fame e innocenza. |
Definiz: | § II. In locuz. figur. – | Esempio: | Giust. Vers. 236: Fuman del sangue sottratto all'ignaro Popolo, per voi guasto e raggirato, Le tazze che con gioia invereconda Vi ricambiate a tavola rotonda. |
Definiz: | § III. Figuratam. – | Esempio: | Bern. Orl. 46, 20: Vide da lungi fumare il cammino Di polvere che mena la sua gente. |
Esempio: | Car. Eneid. 11, 1435: Vide di polverio fumare i campi, E di Laurento sventolar l'insegne. |
Definiz: | § IV. Pure figuratam., detto del corpo umano o di alcuna sua parte, ovvero di cosa o di luogo, di cui tuttavia sia sensibile l'effetto di morte violenta, strage, ferite, rovine, e simili, recentissime. – | Esempio: | Bocc. Fiamm. 138: Per gli cui assediamenti de gli animi infinite città cadute, e arse ne fumano. | Esempio: | Bern. Orl. 32, 14: La tua patria gentil per tutto fuma; La strazia il ferro, e 'l foco la consuma. | Esempio: | Tass. Gerus. 9, 87: Ma come ei vede il ferro ostil, che molle Fuma del sangue ancor del giovinetto, La pietà cede, ec. |
Esempio: | Bentiv. C. Teb. 7, 82: Null'altro sangue su gli altari fuma, Che sangue in guerra sparso. | Esempio: | Mont. Poes. App. 128: I campi intorno Fuman del sangue che la vostra mano.... ha sparso l'altro giorno. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 20: Mostra una gran ferita, un'apertura, Ove un fonte di sangue e fuma e soffia. |
Definiz: | § V. Pur figuratam. e poeticam., per Essere ingombro come di fumo, ossia di tenebre; Essere offuscato, ottenebrato. – |
Esempio: | Dant. Parad. 21: La mente, che qui luce, in terra fumma. |
Definiz: | § VI. E altresì figuratam. e poeticam., detto di cosa, con compimento denotante odore, vale Mandar fuori, Esalare, quell'odore. – | Esempio: | Car. Eneid. 2, 1137: Lunge intorno Fumò la terra di sulfureo odore. |
Definiz: | § VII. Vale altresì Essere acceso vivamente, Ardere, Divampare, per ira o altro moto dell'animo; ma oggi non userebbesi se non costruito con un compimento. – | Esempio: | Tav. Rit. 1, 441: Gli due giganti, intendendo tali parole, fumano pello viso, come stizzoni ardenti di fuoco. |
Definiz: | § VIII. E detto di monete, per Brillare, Luccicare, come se fossero nuove; che pur dicesi Ardere. – |
Definiz: | § IX. E altresì figuratam. detto di lavori dell'ingegno, a significare Essere molto bello, eccellente. – | Esempio: | Cas. Pros. 3, 207: Or che le notte son più lunghe e più fresche, son risoluto pagar i miei debiti lealmente, benchè siano moltiplicati sopra le mie forze, e bench'io legga lezioni che fumano, non avendo mai potuto trovar un pedante a' miei putti, che braman di voler studiare. |
Definiz: | § X. Att. Mandar fuori, Esalare; riferito a qualsivoglia specie di vapore; ma è di uso più che altro poetico. – |
Esempio: | Fosc. Poes. C. 31: Il navigante.... Vedea per l'ampia oscurità scintille Balenar d'elmi e di cozzanti brandi, Fumar le pire igneo vapor, ec. |
Definiz: | § XI. E per Far fumare, cioè Far ardere, divampare; riferito figuratam. e poeticam. a desiderio. – | Esempio: | Dant. Purg. 24: E sentii dir: Beati cui alluma Tanto grazia, che l'amor del gusto Nel petto lor troppo disir non fuma. |
Definiz: | § XII. Riferito a tabacco, sigari, o ad alcune materie aromatiche, vale Aspirare lentamente colle labbra il fumo di esse cose accese, rimandandolo poi fuori dalla bocca. – |
Esempio: | Murat. Gov. Pest. 142: Due ore prima del mezzodì, se gli era permesso, fumava una pippa di tabacco. |
Esempio: | E Murat. Gov. Pest. appr.: Qualunque ora del giorno fosse, fumava due o tre pippe di tabacco. |
Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 42: Al teatro non cantano che il Figaro! È dunque meglio di fumare un sigaro. | Esempio: | E Guadagn. Poes. 2, 240: E il sigaro che fumano parecchj Forse è roba d'Avana? Oh sì, per Bacco! |
Definiz: | § XIII. E usato assolutam. – | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 334: Dopo [aver preso] il cioccolate, fumava, imbevuto prima il tabacco con un liquore che fa in varj luoghi di quel paese. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 165: Ditemi: E perchè in pubblico fumate?... Risponderete, che il fumar costuma. | Esempio: | E Guadagn. Poes. appr.: Sta scritto pei caffè: Qui non si fuma. Proibisce di fumar la sentinella; E veder dèssi un cavaliere, un conte Fumar come un facchino in Piè di Ponte? | Esempio: | E Guadagn. Poes. 2, 42: Si cominciò a fumar per impostura, Or s'è reso un bisogno prepotente. |
Definiz: | § XIV. Fumare ad uno il naso, vale figuratam. Essere quegli di natura collerica, Trascendere facilmente ad atti di collera; Solersi risentire vivamente di oltraggi, ingiurie, e simili. – | Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 108: E però il naso, vi so dir, mi fuma, Quand'io m'abbatto a quei ec. |
Definiz: | § XV. Fumare ad alcuno la testa o il cervello, vale figuratam. Essere egli ardente, impetuoso, molto risoluto e precipitoso nell'operare, Trascendere facilmente a violenze. – | Esempio: | Buonarr. Sat. 9, 278: Quel superbo garzon, cui sempre fuma; A cui sempre vaneggia il buio cervello,... Vuol fare in piazza il cavaliero e 'l bello. |
Definiz: | § XVI. La gli fuma, La mi fuma, e simili; maniere proverbiali usate a significare che la persona che parla, o della quale si parla, è piena di ardore per fare checchessia; ed altresì che è piena di furore, collera, ira. – | Esempio: | Bracciol. Schern. 4, 20: Allor s'ella mi fuma e mi gorgoglia, Pensatel tu, senza ch'io l'abbia a dire. |
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