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1) Dizion. 5° Ed. .
APOSTROFE.
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APOSTROFE.
Definiz: Sost. femm. Figura rettorica, per la quale, interrompendo il discorso incominciato, si rivolge la parola a persona o cosa anche lontana.
Dal grec. ἀποστροφὴ, rivolgimento ad altra parte. –
Esempio: Chios. Dant. 200: Fa il suo esordio, e fassi [l'esordio] in tre modi. Il primo si chiama apostrofe; questo è.... ch'egli parlava a Firenze.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 295: E di questa figura, la quale chiamerò o col nome greco apostrofe, o col nostro, rispondente a quello, conversione, darò questi esempj.
Esempio: Giambull. P. F. Ling. fior. 349: L'apostrofe lascia il parlare cominciato, e rivolge il suo dire ad una persona, che il più delle volte non è presente.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 2, 131: Le apostrofi portano seco mirabilissima energia, e accrescon sempre la cosa stessa.